L’occasione è stata festeggiata con un numero doppio e 9
copertine che riprendono “filogicamente” il personaggio di Eustace Tilley, il
celebre dandy con cilindro e monocolo apparso sulla copertina di quel primo
numero e diventato negli anni simbolo del periodico statunitense.
La direttrice artistica del New Yorker Françoise
Mouly ha raccontato di aver subito pensato per l’anniversario di dedicare la
copertina al personaggio e al suo inventore Rea Irving, suo primo predecessore,
che ne disegnò anche la grafica. “Quell’immagine di un gentiluomo dall’aria
inamidata, con cilindro e monocolo, riuscì a rendere in modo così efficace il
tono della rivista che venne pubblicato quasi senza modifiche ogni febbraio
fino al 1994”,
per poi venire “parodiato, messo sottosopra, decostruito nella maggioranza
delle nostre copertine di anniversario”.
“Per festeggiare l’entrata nella nostra decima decade”, ha continuato
la moglie di Art Spiegelman, “ci siamo rivolti come ogni settimana ai nostri
artisti per sentire le loro idee e questa volta abbiamo deciso di pubblicare
più di una copertina. Ne abbiamo scelte 9, una per ogni decade, selezionando le
immagini che riflettono il talento e l’unicità dei nostri collaboratori e la
varietà delle tecniche artistiche che utilizzano”.
Ecco quindi i pastelli di Lorenzo Mattotti (alla sua
trentesima cover per il settimanale, che vedete qui sopra), la pittura a olio
di Kadir Nelson e Anita Kunz, penna e acquarelli per Barry Blitt (all’88° appuntamento),
Roz Chast e Istvan Banyai, il collage di Peter Mendelsund e l’arte digitale di
Christoph Niemann. Potete rifarvi gli occhi qui.
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