Oggi
si festeggiano infatti i 50 anni del 1° Salone Internazionale dei Comics che si
svolse a Bordighera (IM) per iniziativa di un movimento internazionale,
patrocinato e sostenuto dall’Università di Roma e, come racconta il patron di quei primi anni Rinaldo Traini (che poi lo portò a Lucca, dove si tenne dal 1966 al 1992), “interessato all’analisi del fenomeno comics nella
società moderna e alla sua rivalutazione critica come mezzo di espressione e di
comunicazione”.
Quell’evento
è stato un momento importante sotto il profilo culturale ma anche un
riconoscimento per l’opera di tanti autori che, ha dichiarato giustamente Traini,
“in tutto il mondo e attraverso vari mezzi avevano (e hanno) influenzato gli
altri mezzi di comunicazione, l’arte e la cultura della società
industrializzata”.
Quel
giorno gli autori di fumetti (che spesso scherzando si chiamavano “fumettari”,
ma che ormai da tempo si chiamano più correttamente “fumettisti”) presero
coscienza attraverso il riconoscimento della cultura ufficiale, conclude
Traini, “di svolgere un ruolo di primo piano nel rapporto diretto con la
società civile. Io che sono stato testimone, insieme a molti altri, di
quell’evento sensazionale, mando a tutti gli autori di comics e in generale a
tutti gli operatori del cartooning i miei più cari saluti e i più sentiti
auguri e il ringraziamento per la loro opera insostituibile spesso ancora oggi
non abbastanza riconosciuta. Che sarebbe stato il mondo senza i fumetti?”
Naturalmente
è una domanda che non riusciamo nemmeno a prendere in considerazione. Anche
perché, come può vedere ognuno di noi attorno a sé, i fumetti sono più presenti che mai...
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