Ha 23 anni, il fratello più grande Luca che a 26 anni studia
architettura e il padre Claudio di 55 creatore grafico di Dylan
Dog e copertinista dal 1994 di Tex.
Da un po’ di tempo, Marco “will” Villa si ritrova proprio vicino al padre (“Espressivo
ed efficace. Matita solida. China in evoluzione. Regia e storytelling
convincenti. A parità di età, è più bravo di me...”, il lapidario commento) nei
rispettivi tavoli da disegno nella loro casa di Albavilla: lo ha incontrato per
FdC Andrea Cavalcanti.
Al lavoro per alcune modifiche nell’ormai prossima ristampa del
volume cartonato e brossurato Unico indizio
le scarpe da tennis della milanese ReNoir Comics (160 pagine, € 14,90)
scritto da Davide Barzi e disegnato in alternanza con l’esperto collega Sergio Gerasi, “will”
fa professione d’umiltà: “Al terzo anno di liceo, avevo conosciuto Davide e
Sergio in un seminario sul fumetto di una settimana a Casargo. Tre anni dopo,
quando avevo già preso ad allenarmi disegnando a casa, ho ripreso contatto con
Sergio che, alla fine, mi ha coinvolto in questo progetto”.
Il volume narra un’intensa storia noir nella Milano anni Cinquanta, sulla
morte di un senzatetto sulla quale un maresciallo decide di indagare fino in
fondo. “Un anno di lavoro per un risultato molto soddisfacente. Un’esperienza
molto positiva che mi ha insegnato di non sottovalutare mai la sequenza del
racconto, la cura dei particolari e, soprattutto, la costanza al tavolo da
lavoro: negli ultimi mesi, disegnavo dalle 8 alle 20 con una breve sosta...”.
E sul nomignolo d’arte “will”, avverte: “Mettiamo subito in
chiaro che il cognome Willer non c’entra nulla... Il mio sì, però: a scuola mi
chiamavano Willy, io ho tolto la Y finale ed è rimasto will”. Con una postilla:
“Sì, il mio è un padre ingombrante in questo settore. Ma ho con lui un ottimo
rapporto: confrontiamo le opinioni, discutiamo sui dubbi. Ma vuole che io
cresca da solo... Resta, comunque, un validissimo esempio da seguire”.
E rivela: “Sempre per ReNoir e su sceneggiatura di Barzi,
sto lavorando a Le storie del mondo
piccolo, brevi storie autoconclusive da Guareschi sulla scia dei racconti di Don Camillo. E poi c’è un altro
progetto, del quale adesso, chiedo scusa, non parlo. Per scaramanzia...”.
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