venerdì 30 agosto 2019

Kiki di Miyazaki, 30 anni (ma solo sulla carta)

Ha sempre avuto un posto speciale nel cuore di Hayao Miyazaki, il suo Kiki - Consegne a domicilio (che in originale suona Majo no Takkyubin, cioè: “Il servizio di consegne rapide della strega”). Uscito nei cinema giapponesi il 29 luglio 1989, questo film di animazione su una maghetta 13enne che lascia casa per fare tirocinio in una grande città, ha letteralmente cambiato la vita del regista, diventato un idolo degli appassionati di tutto il mondo soltanto dopo il Premio Oscar 2003 per La città incantata.
Tratto da un grazioso romanzo per l’infanzia scritto nel 1985 da Eiko Kadono – autrice molto popolare in patria e vincitrice del Premio Andersen 2018 – il film non ha nulla in comune con tutti gli anime tv della nostra infanzia dove le maghette erano dotate di tanti poteri, mostrandosi prodighe e altruiste verso il prossimo. Alla sua età Kiki deve infatti decidersi a lasciare il rassicurante tetto familiare e fare esperienza nel vasto mondo là fuori. Ma l’indipendenza personale ed economica non è un obiettivo così facile da raggiungere...

Un anno prima dell’uscita della pellicola, sull’argomento Miyazaki si esprimeva così: «La vera indipendenza con la quale le ragazze oggi devono confrontarsi coinvolge il sempre più distante obiettivo di scoprire ed esprimere il proprio talento nella vita». Per questo in Kiki - Consegne a domicilio, Miya-san ha voluto raccontare il genere di cose che avvengono nella vita reale. Pur scatenando la sua formidabile immaginazione, compreso il vizio di far volare buona parte dei suoi personaggi, ha subito messo in chiaro le tematiche che gli stavano a cuore: spiegare al pubblico cos’era l’adolescenza alla fine degli anni Ottanta, ricercare un qualche talento, relazionarsi con gli altri. Tutte attività che Kiki si ritrova a gestire con la sola compagnia del gattino nero Jiji, finendo poi per perdere momentaneamente il potere di volare quando cade in depressione. La sua unica forma di libertà è stare a cavallo della scopa di saggina mentre sfreccia tra le nuvole.
 Come molti appassionati già ben sanno, la giovane protagonista del film ricordava a Miyazaki tutte le giovani donne che lasciavano la provincia per trovare occupazione a Tokyo nella speranza di diventare fumettiste o di impiegarsi nell’industria dell’animazione (sono circa 300 mila i giovani giapponesi che sognano ogni anno di svolgere tali professioni). In loro difesa, oltre alle stupefacenti immagini del film, Miyazaki aveva già confezionato un monito da trasformare ben presto in manifesto esistenziale: «Ciò che desidero dire a tutte queste ragazze è che se anche il mondo si rivela molto complicato, esse possono trovare dentro di sé la forza sufficiente per farcela. Ma occorre però ridestarla quella forza d’animo!».

Un modo pratico per realizzare tale proposito lo ha offerto proprio il suo film. Grazie agli oltre 2  miliardi di yen incassati in quella stagione (superando il record di un altro film animato di culto: Corazzata Spaziale Yamato), Kiki - Consegne a domicilio ha reso possibile un vecchio sogno di Miyazaki: avere uno staff fisso di dipendenti pagati regolarmente ogni mese, avviando ufficialmente il neonato Studio Ghibli nella formidabile spirale di successo e astuto marketing che lo ha imposto agli occhi del mondo (per la cronaca: tra i produttori della pellicola figurava la Yamato Takkyubin, una delle più grandi compagnie di consegne rapide del Giappone che ha per logo proprio un gattino nero).

Eppure, all’inizio non era stabilito che fosse lui a dirigere il film. Quando il progetto arrivò in mano ai produttori nel 1987, Miya-sani pensò fosse giusto affidarne la realizzazione ai membri più giovani dello staff, tra cui l’animatore fenomeno Katsuya Kondo al quale chiederà di curare il design dei personaggi. Poiché la sceneggiatura che gli presentarono non lo colpì particolarmente, decise di riscriverla egli stesso. In seguito, quando il regista designato si tirò indietro intimorito dal compito affidatogli, Miyazaki prese le redini dell’intero progetto mentre era ancora impegnato con Il mio vicino Totoro, immaginando le location di Kiki sulla scorta dei paesaggi scandinavi visitati da giovane e perfino immaginando i poster della pellicola con spirito anticonformista (quello che non vide mai la luce ritraeva la giovane Kiki accomodata sulla tazza del gabinetto…).

Soprattutto, il sapore agrodolce dell’adolescenza ritratta in Kiki - Consegne a domicilio, lo distolse per qualche tempo dalle principesse e dalle eroine dei suoi precedenti film, facendogli dimenticare i mondi fantastici e avventurosi che lo avevano consacrato agli inizi degli anni Ottanta. Assieme a alla maghetta Kiki, Miyazaki soggiornò per cento minuti nel mondo complicato e autentico degli adolescenti. E da lì finalmente spiccò il salto verso il più luminoso degli orizzonti artistici e professionali.

– Mario A. Rumor

lunedì 26 agosto 2019

“La Divina Commedia” di Go Nagai in Omnibus!

Che cosa succede quando il poema allegorico-didascalico più importante della storia, secoli dopo la sua pubblicazione, viene reinterpretato da uno dei mangaka più famosi del mondo? Le terzine incatenate di endecasillabi de La Divina Commedia sono diventate balloon, il volgare fiorentino si è trasformato nei tratti decisi del maestro Go Nagai, che anni fa dichiarò: «Sono sempre stato ispirato da La Divina Commedia che ho letto da piccolo. Mi ha colpito che si parlasse della parte oscura dell’uomo, del suo trasporto emotivo».

Con l’etichetta J-Pop Manga mercoledì 4 settembre arriva in tutte le librerie e fumetterie il capolavoro dantesco in chiave nagaiana in un prestigioso volume unico, per celebrare l’opera letteraria più famosa della storia italiana. Un grande classico per la prima volta al mondo in un formato Omnibus, dopo che l’opera di Nagai era stata serializzata in Giappone sulla rivista Weekly Shonen Magazine nei primi anni Novanta e importata in Italia dall’editore milanese nel 2014.

Nagai ripercorre la strada di Dante: un viaggio tra inferno, purgatorio e paradiso che parte dalla selva oscura di Firenze, passa per concito, il punto più profondo dell’inferno. Attraversa le cornici del Purgatorio fino al Paradiso terrestre e culmina nella luce. Il maestro Go Nagai arrivato a festeggiare 50 anni di straordinaria carriera come fumettista, è sicuramente considerato dagli appassionati di tutte le età come uno degli autori più importanti di manga e anime. Celebre padre dei super robot giganti che hanno accompagnato generazioni di italiani come i due Mazinga, il sequel Goldrake e l’alternativo Jeeg d’Acciaio, Nagai ha rivoluzionato il modo di fare fumetti negli anni Settanta con opere immortali e avanti di decenni rispetto ai suoi contemporanei come Devilman, Violence Jack, La scuola senza pudore. Opere che hanno segnato la storia moderna del fumetto e hanno innovato temi e linguaggio di manga e anime: Nagai ha sempre avuto un legame speciale con l’Italia, ancor prima di visitarla a Lucca Comics nel 1992 e Napoli Comicon nel 2007: Devilman e Mao Dante furono ispirati proprio dall’Alighieri.

Per l’occasione il cartonato di 600 pagine a 29,90 euro arriva nelle librerie italiane con all’interno una spettacolare stampa (che vedete qui sopra) e una cover variant a colori disponibile in tutti gli store Feltrinelli... da non perdere!

mercoledì 21 agosto 2019

San Francesco a fumetti torna a Villa Verucchio (RN)

Francesco d’Assisi è patrono d’Italia fin dal 1939... e al Convento Santa Croce dei frati minori francescani di Villa Verucchio (RN) fino a mercoledì 28 agosto 2019 il santo più amato di sempre va in scena anche attraverso il fumetto, con pannelli da albi francesi su di lui e santa Chiara tuttora inediti in Italia.

La mostra “Nostro Fratello d’Assisi. San Francesco, un’esperienza di Dio” fa seguito alle occasioni degli anni precedenti in collaborazione con il festival internazionale Cartoon Club - e grazie alla partnership fondamentale di Claudio Busignani e di Water Team - nel luogo che vide il passaggio del poverello di Assisi e che ancor oggi racchiude il cipresso secolare da lui piantato, racconta la storia del santo attraverso una selezione di fumetti sulla sua vita e le sue opere, in un excursus originale e suggestivo che prende le mosse dal fumetto italiano del Dopoguerra, tra storia, leggenda e fascinazione, come nel caso del grande Franco Caprioli e “La leggenda della pietra bianca” pubblicato su il Vittorioso (1963).

Gli autori le cui tavole sono in mostra sono di grande levatura: si va da Dino Battaglia a John Buscema, dall’irriverente Altan a Luca Salvagno, fino ai più recenti Robin Wood, Roberto Battestini e Maurilio Tavormina. A incontrarsi in punta di matita con l’esperienza di san Francesco si sono succeduti, con accenti e modalità diverse, anche Giacinto Gaudenzi (nella fin troppo asciutta La storia d’Italia a fumetti di Enzo Biagi) e Francesco Gamba, un giovane ma già abile Gianni De Luca, Renato Frascelli, Gino Gavioli e i più contemporanei Alberto Azzimonti e Simone Delladio. Senza dimenticare lo splendido tratteggio, com’è nel suo costume, di Giorgio Trevisan (autore della tavola in alto), perfettamente a suo agio nel fumetto storico religioso.

Si tratta di vere chicche: pur essendo il santo forse più “praticato” dal mondo dei comics, il più popolare d’Italia e tra i più conosciuti e amati al mondo, le storie disegnate che vedono protagonista san Francesco non sono poi così tante come una figura del genere meriterebbe. Anche sulle “nuvole” dei fumetti (da quelle Usa alle francesi), san Francesco – e Chiara, a cui è dedicata una sezione ad hpc – non perde le sue caratteristiche di uomo dalla vita avventurosa, grande comunicatore e innamorato di Dio. Tra grandi pannelli di forex ed edizioni straniere, non mancano inediti, come i pannelli con albi francesi sul poverello di Assisi e su santa Chiara di grandissimo successo oltralpe, freschi di stampa e mai tradotti in Italia (Saint François d’Assise en BD: Chercheurs de Dieu, di Christine Couturier, Benoît Marchon, Martin Matje Succession Mtr Gaultier, edizioni Bayard Jeunesse).

lunedì 12 agosto 2019

“Fumo di China” n.288/289 in edicola e fumetteria

Dopo l’anteprima come sempre a Riminicomix, è arrivato in tutta Italia nelle migliori edicole e fumetterie il nuovo FdC n.288/289, con splendida copertina di Hergé per celebrare i 50 anni dello sbarco sulla Luna... ricordando quello realizzato dal suo antesignano fotoreporter Tintin 19 anni prima nella doppia storia riedita all’uopo in volume unico da Rizzoli Lizard!

A seguire un editoriale con alcune riflessioni decisione del New York Times e la nuova ondata anche in Italia di (auto)censure nella satira, le usuali news dal mondo (quelle meno viste e più importanti in Italia, Francia, Stati Uniti e Giappone, più la preziosissima rubrica sulle “Tavole in mostra” di fumetti in Italia e non soltanto) e la storia con i retroscena editoriali delle due avventure di Tintin sulla Luna, il dossier mensile si focalizza sulla “danza intellettuale” intrattenuta con il fumetto nel lungo e articolato rapporto fra la Nona Arte e il grande Umberto Eco, dietro le quinte di oltre mezzo secolo di critica e informazione nel nostro Paese.

Poi spazio all’incontro esclusivo di Stefano Gorla con Silvia Vecchini e Antonio Vincenti in arte Sualzo sulle loro multiformi collaborazioni e lo sbocco a fumetti del lavoro più recente 21 giorni alla fine del mondo, quattro chiacchiere con Claudio Sopranzetti, Sara Fabbri e Chiara Natalucci, autori de Il re di Bangkok, il profilo su Alfredo Castelli “erudito innamorato del fumetto” nel ritratto “visto da vicino” del poliedrico Giuseppe Pollicelli), uno stimolante a tu per tu con Gianmarco Fumasoli, fondatore e direttore editoriale della Bugs Comics e un’intervista esclusiva a Junichi Hayama, prolifico autore di film e serie animati nipponici ospite del BGeek di Bari

Quindi un’anteprima del Vari.China Festival (che chiude l’estate fumettistica prima della ripresa della nuova stagione fieristica) e altri tre reportage esclusivi: dal Lake Como Comic Art Festival (un’esperienza non per tutti ma che vi raccontiamo “dal di dentro” grazie all’esperto Giovanni Nahmias), il nuovo boom di Etna Comics (baluardo del fumetto e cultura pop in Sicilia) e dal Festival d’Annecy sulla via europea all’animazione anche per l’Italia.

Infine, le nostre abituali 7 pagine di recensioni per orientarsi nel mare magnum del fumetto proposto nelle edicole, fumetterie e librerie italiane, insieme alle rubriche “Il Podio” (i top 3 del mese), “Pollice Verso” (un exploit in negativo), “Il Suggerimento” (per non perdere uscite sfiziose) del poliedrico Fabio Licari, oltre a “Niente Da Dire” (la nuova rubrica curata dall’omonimo portale di divulgazione lanciato da Daniele Daccò, Furibionda e Onigiri Calibro 38), approfondimenti (questa volta sul nuovo Blake e Mortimer e un Corto Maltese... su teli da mare!), “Il senso delle nuvole” (con le puntute osservazioni di Giuseppe Peruzzo), “Strumenti” (sulla sempre più numerosa saggistica dedicata a fumetto e illustrazione)... e le strisce fra satira e ironia di Renzo & Lucia con testi & disegni di Marcello!

Tutto questo e altro ancora su FdC n.288/289 (distribuito in edicola e fumetteria da Me.Pe. e acquistabile via PayPal direttamente dal nostro sito), a soli 5 euro in grande formato 24 x 33,5 cm con 40 pagine tutte a colori: buona lettura!