giovedì 24 dicembre 2020

“Fumo di China” n.301 in edicola e fumetteria

Dopo aver lasciato “decantare” il nostro specialissimo FdC n.300 per due mesi, così da consentire di raggiungerlo a tutti i lettori temporaneamente lontani dalle loro abituali rivendite in questi tempi di pandemia, arriva nelle migliori edicole e fumetterie di tutt’Italia il nuovo FdC n.301, con splendida copertina di Sergio Staino sulla sua nuova antologia del suo Bobo: un personaggio a fumetti simbolo di milioni di italiani che non ha uguali in società e politica di tutto il mondo, anche più di Doonesbury in USA...

Dopo un editoriale con il riassunto benaugurante delle ultime settimane (forse con la maggior presenza mediatica di fumettisti di sempre), le usuali news dal mondo (quelle meno viste e più importanti in Italia, Francia, Stati Uniti e Giappone), il nostro dossier mensile vede la chiacchierata-confessione di “Quel signore di Scandicci” con il super-esperto Luca Boschi, in una galoppata di oltre 40 anni nell’Italia di ieri e di oggi senza peli sulla lingua.

Poi una bella intervista semplice eppur commovente con Teresa Marzìa, che ci racconta il suo sodalizio insieme a Federico Memola, nel primo anniversario della scomparsa del nostro primo redattore dallo “sbarco” di FdC in edicola e, nel nostro ciclo d’interviste a personalità di cinema e teatro, è Daniela Piazza a spiegarci come e perché dei suoi fumetti preferiti (con qualche sorpresa), prima di un’intrigante doppietta tra storia e avventura (con due volumi editi da Segni d’Autore che approfondiscono a fumetti due appassionanti vicende reali) e un’appassionata analisi di Aldobrando (storia di un Medio Evo senza tempo, scritta da Gipi e disegnata da Luigi Critone, dopo l’intervista su FdC n.297).

A seguire un po’ di pepe polemico con il riassunto e un approfondimento della vicenda del Wow Spazio Fumetto di Milano con il Ministero dei Beni Culturali, ma anche sulla Nona Arte in generale e la professionalità di tanti autori che la nuova area di Doc Servizi denominata Doc Games, Comics & Cartoons: l’Italia nel 2020 per tutti i professionisti delle arti figurative.

Infine un’analisi inedita su fumetti e potere (di come eroi e supereroi hanno fatto e continuano a fare geopolitica) e una lunga intervista al produttore Craig Rogers di Arbelos Films sul “dietro le quinte” del restauro di Belladonna of sadness (e come si può far rinascere nel terzo millennio un capolavoro del secolo scorso).

E per concludere come sempre in bellezza, le nostre abituali 7 pagine di recensioni per orientarsi nel mare magnum del fumetto proposto nelle edicole, fumetterie e librerie italiane, insieme alle rubriche “Il Podio” (i top 3 del mese), “Pollice Verso” (un exploit in negativo), “Il Suggerimento” (per non perdere uscite sfiziose) del multitasking Fabio Licari, oltre a “Niente Da Dire” (la nuova rubrica curata dall’omonimo portale di divulgazione culturale lanciato da Daniele Daccò detto il Rinoceronte con le sodali Furibionda e Onigiri Calibro 38), approfondimenti (stavolta sull’home video di Anche se il mondo finisse domani, la doppia uscita “biografica” di Hugo Pratt e le uscite bonelliane western “non solo Tex”), gli Strumenti (sulla sempre più numerosa saggistica) e le nuove strisce fra satira e ironia della serie Fex contro Mefìstronz su testi & disegni di Marcello!

Tutto questo e altro ancora su FdC n.301 (distribuito in edicola e fumetteria da Me.Pe. e come sempre acquistabile via PayPal o con bonifico direttamente dal nostro sito), a soli 4 euro nel tradizionale formato 24 x 33,5 cm (immutato e caratteristico fin dal nostro sbarco in edicola, oltre trent’anni fa) con 32 pagine tutte a colori: buona lettura!

venerdì 27 novembre 2020

Prosegue la saga di “One Piece”, anche in Italia

«C’era una volta un uomo che conquistò ricchezza, fama e potere. Insomma, tutto ciò che si può desiderare a questo mondo». Con queste parole, riferite al Re dei Pirati, il 22 luglio 1997 esordiva sulle pagine del settimanale giapponese Shōnen Jump un neonato manga di nome One Piece. Oggi, a distanza di 23 anni, possiamo affermare che anche l’opera di Eiichirō Oda ha raggiunto tutto ciò, all’interno del panorama manga attuale, con l’incredibile cifra di 470 milioni di copie vendute nel mondo, record planetario.

Il prossimo mercoledì 2 dicembre in edicola, fumetteria, libreria e store online sarà disponibile l’albo n.96 della collana italiana, fin dall’inizio nel 2001 pubblicata nel nostro Paese dalle Edizioni Star Comics: un nuovo, fatale incontro con Roger segnerà la vita di Oden, che sta vivendo la sua avventura insieme a Barbabianca. In contemporanea, nel paese di Wa, in assenza di Oden, Orochi sta tramando nell’ombra...

Nonostante gli anni, Rufy & co. continuano a navigare (in tutti i sensi) sempre sulla cresta dell’onda: le vendite del manga non accennano a calare, la serializzazione dell’anime prosegue a gonfie vele e il merchandising spopola, sia tra affezionati di vecchia data che tra i nuovi adepti. One Piece si conferma un fenomeno mediatico unico, capace di ammaliare generazioni diverse e con una fanbase senza precedenti: ogni giorno su migliaia di siti, pagine Facebook, canali YouTube e forum online interamente dedicati gli appassionati discutono e si confrontano, cercando di indovinare il prossimo colpo di scena. 

Merito soprattutto del genio di Oda, in grado di creare un’opera appassionante, multicolore e capace sempre di rinnovarsi pur restando fedele a sé stessa e ai canoni (stretti) dello shōnen manga classico. Infatti, nonostante One Piece adotti una struttura narrativa ricorrente (nuova saga, nuovi villain, nuovi power-up), il 45enne autore nato a Kumamoto è riuscito a sfruttare al massimo le caratteristiche del fumetto nipponico per ragazzi. Il contesto piratesco rimane presente sullo sfondo, ma rappresenta soltanto un escamotage attraverso il quale l’autore conduce i suoi personaggi alla scoperta di luoghi, civiltà e culture sempre diversi, mescolando elementi reali e immaginari in maniera bizzarra e al limite del surreale. In questo modo è possibile incontrare un popolo che ricorda i nativi americani abitare un’isola sospesa nel cielo, esseri simili alle sirene norrene che vivono in una bolla sottomarina e creature uscite dai racconti dell’orrore che popolano quello che sembra un Triangolo delle Bermuda. 

Nonostante il gigantesco “melting pot” di ingredienti apparentemente scollegati, Oda dimostra di saper mantenere il filo logico della storia, che si snoda da oltre un ventennio continuando a tenere il lettore col fiato sospeso. Il tratto dell’autore, morbido e accattivante, seppur non sempre preciso e a volte troppo confusionario si sposa alla perfezione con il clima di baraonda e goliardia che contraddistingue i personaggi. Proprio il character design, sempre azzeccato ed innovativo, rappresenta probabilmente insieme al world building il vero punto di forza dell’opera. Infine Oda, pur mantenendo il target giovanile dell’opera, ha saputo trattare varie problematiche del mondo reale inserendo validi spunti di riflessione e di critica, ad esempio riguardo a tematiche come il razzismo, la schiavitù, l’ecologia, le guerre e la povertà. 

Insomma, per ora la formula di One Piece continua a risultare vincente, convincendo critica e lettori, e chissà che in un futuro non troppo lontano vedremo la nave della ciurma più sgangherata dei sette mari gettare l’ancora definitivamente, consegnando ai posteri quella che sarà ricordata come una delle più grandi epopee del fumetto giapponese e non solo.

– Tommaso Guiducci

mercoledì 11 novembre 2020

Piccolo Teatro “Andrea Pazienza” a San Severo

«San Severo, città del mio pensiero, dove prospera la vite e l’inverno è alquanto mite»: così scriveva Andrea Pazienza ed è proprio a San Severo (FG), tra vigneti, uliveti e il Gargano all’orizzonte, che nascerà un teatro a lui intitolato.

Ridare vita a un luogo, un sito storico-archeologico di rara bellezza e suggestione come il Casino Masselli: impropriamente chiamato oggi masseria, edificato come casino di caccia nella seconda metà dell’Ottocento... per dedicarlo a uno dei figli di questa terra: Paz, definito il “Mozart del fumetto”, “uno dei più grandi autori di narrativa illustrata”; promuovere sentimenti di identità, appartenenza e aggregazione, ma anche innovazione e contemporaneità attraverso “lo strumento delle arti”. Questo è il desiderio di Emiliana Palmieri: puntare i riflettori sulle bellezze umane, paesaggistiche e culturali del suo territorio e farlo con quello che è il suo lavoro, Il teatro.

Perché creare il Piccolo Teatro “Andrea Pazienza”? «Segni e Parole che creano bellezza: il Teatro o Andrea Pazienza. Quindi Andrea Pazienza è Teatro», dice Palmieri.  Le storie di Paz, come lui stesso diceva, erano “cariche di sentimento”, “evocative”, tanto da raggiungere “il cuore del lettore nel modo più diretto possibile”. È il Teatro. Teatro come linguaggio universale, che si chiami prosa, musica, danza o arti visive, Paz come artista poliedrico considerando che ha disegnato, fatto fumetti, dipinto, scritto testi, scritto e fatto cinema, creato scenografie per il teatro. «Mi è sembrato naturale dedicare il teatro ad Andrea Pazienza, perché a suo modo lo rappresenta, ma rappresenta anche questa terra dove “c’è una campagna meravigliosa”». 

Il Piccolo Teatro Andrea Pazienza sarà uno spazio dedicato allo spettacolo dal vivo dove sostenere e promuovere una offerta culturale diversa; un luogo di incontro tra innovazione e tradizione delle diverse declinazioni del linguaggio artistico; una scuola di formazione permanente – una bottega culturale - per maestranze teatrali, dove trasmettere competenze e tutelare i saperi dell'artigianato teatrale al fine di promuoverne la valorizzazione: una scuola che prepari artisti e professionisti delle arti dello spettacolo (scenografi e macchinisti, light design ed elettricisti, costumisti e sarti di scena, fonici).
La finalità è quella di creare una sinergia tra le attività culturali, turistiche, imprenditoriali e i beni culturali locali partendo proprio dalla ristrutturazione di un manufatto rurale che costituisce la memoria del luogo e identifica culturalmente la comunità locale; inoltre intensificare l’interesse intorno all’architettura rurale invoglia a considerare una tale ricchezza storica, culturale e patrimoniale un bene da valorizzare, reinventare e, perché no, sfruttare per creare nuovi lavori.

La ristrutturazione prevederà il recupero di gran parte della costruzione attraverso un “risanamento conservativo” che avverrà grazie al riutilizzo di molti elementi originali. Nel rispetto delle norme che regolano i vincoli paesaggistici verranno utilizzati materiali sostenibili ed a basso impatto ambientale.
L'edificio, inserito in una zona a forte interesse archeologico, ha pianta rettangolare con 3 facce uguali e presenta 8 archi per facciata (4 in linea 2 in colonna), la parte contraddistinta da parete liscia, ed interessata da gran parte dei crolli, farà da congiunzione con la nuova struttura.

Il teatro: la torre scenica sarà inglobata in una parte del manufatto rurale, mentre la sala – che ospiterà circa 200 spettatori – verrà inserita nel nuovo edificio. Fine dei lavori prevista per dicembre 2021
Al momento il traguardo appare complesso, difficile e non privo di insidie, ma la strada è avviata e la direzione è chiara. L’operazione ha un costo complessivo di circa 2 milioni di euro; tramite la partecipazione a un bando, la Regione Puglia finanzierebbe a fondo perduto l’80% del progetto, per una parte del restante 20% è stata avviata una specifica campagna di crowdfunding sulla piattaforma GoFundMe a questo link

Molti sono gli artisti che hanno già dato un contributo con un supporto video:
Antonio Rezza, Fabrizio Gifuni, Giandomenico Cupaiuolo, Luciana Littizzetto, Maria Paiato,
Michele Riondino, Daniela Terreri, Pino Strabioli, Gianni Forte, Orsetta De Rossi, Stefania Bonfadelli, Tosca, Urbano Barberini, Vinicio Marchioni, Andrea Santonastaso, Stefano Disegni (il cui filmato trovate qui sotto), Mariangela D’Abbraccio, Jacopo Fo. Ulteriori info sul sito ufficiale.

lunedì 2 novembre 2020

“Fumo di China” n.300 in edicola e fumetteria

Seppur con una distribuzione tornata un po’ in affanno come i lettori in questi tempi di pandemia, sta arrivando nelle migliori edicole e fumetterie di tutt’Italia il nuovo smagliante e per molti versi incredibile FdC n.300, con splendida copertina inedita di Larry A. Camarda che raffigura tanti personaggi a fumetti che in questo tremendo 2020 festeggiano anniversari “rotondi”... e uno strillo che annuncia quello che di questi tempi è oro puro: 4 pagine in più senza un aumento di prezzo!

Segue uno scoppiettante editoriale con fotografia in movimento del fumetto nazionale (comprese le inedite celebrazioni della XX Settimana della Lingua Italiana e una Lucca Comics & Games ribattezzatasi Lucca ChanGes e quasi tutta digitale), le usuali news dal mondo (quelle meno viste e più importanti in Italia, Francia, Stati Uniti e Giappone, oltre ai 95 anni del “fumettista decano” Sergio Tarquinio - che al telefono ne dimostra 20 di meno! - e il nuovo gioco da tavolo di Diabolik), una piccola ma grande celebrazione dei nostri primi 300 numeri in edicola (con 3 copertine storiche e 5 divertenti strisce inedite create “ad hoc” da Marcello) e il nostro dossier mensile, stavolta sulla storia dei Webcomics (in una galoppata di 35 anni dagli Stati Uniti all’Italia: per ragionare sul passato e guardare al futuro).

Poi una bella intervista esclusiva a Silvia Ziche (con un lungo “dietro le quinte” sulla sua nuova serie Noi due scritta da Tito Faraci), un’intrigante chiacchierata a tutto campo con Roberto Banfi (grafico impaginatore e molto altro in tanti progetti Bonelli) sul suo “fare storytelling” con testo e immagini, più un piccolo grande scoop dall’incontro con Mirco Zilio, Andrea L. Gobbi & Andrea Artusi sul nuovissimo romanzo per ragazzi Kid - Il ragazzo che voleva essere Diabolik.

A seguire un’appassionata analisi di Rusty Brown (la nuova opera-libro di Chris Ware meravigliosamente giunta anche in Italia) e nel ciclo d’interviste di FdC a celebrità di cinema e teatro un divertente a-tu-per-tu con Alessandro Benvenuti che ci racconta i suoi incontri a ripetizione con i fumetti.

Infine una lunga intervista all’illustratore e regista d’animazione Alessandro Rak (la carriera, le produzioni, i lavori in arrivo), l’evoluzione multimediale del fenomeno The Last Of Us (da videogioco a fumetto, ora sbarcato anche nel nostro Paese) e la storia “vent’anni dopo” della Lilliput Editrice di Pierluigi Rota: la prima casa editrice di fumetti on demand, “piccola e libera” quindi da non dimenticare.

E per concludere come sempre in bellezza, le nostre abituali 7 pagine di recensioni per orientarsi nel mare magnum del fumetto proposto nelle edicole, fumetterie e librerie italiane, insieme alle rubriche “Il Podio” (i top 3 del mese), “Pollice Verso” (un exploit in negativo), “Il Suggerimento” (per non perdere uscite sfiziose) del poliedrico Fabio Licari, oltre a “Niente Da Dire” (la nuova rubrica curata dall’omonimo portale di divulgazione lanciato da Daniele Daccò detto il Rinoceronte con le sodali Furibionda e Onigiri Calibro 38), stavolta su una mostra all’aperto di Gino Boccasile, la collana di “collaterali” di RCS Quotidiani Il Grande Magnus e il saggio Matite in guerra), gli Strumenti (sulla sempre più numerosa saggistica) e le nuove strisce fra satira e ironia della serie Fex contro Mefìstronz su testi & disegni di Marcello!

Tutto questo e altro ancora su FdC n.300 (distribuito in edicola e fumetteria da Me.Pe. e come sempre acquistabile via PayPal o con bonifico direttamente dal nostro sito), a soli 4 euro nel tradizionale formato 24 x 33,5 cm (fin dal nostro sbarco in edicola, oltre trent’anni fa) con 32 pagine tutte a colori: buona lettura!

martedì 13 ottobre 2020

Il tuo corpo sarà mio, i film animati di Project Itoh

Non è pacifica come appare, l’animazione giapponese su grande schermo. A differenza di altre più popolari e accomodanti cinematografie, gli anime garantiscono sempre più spesso al pubblico biforcazioni, alternative o vie di fuga. Delle bolle riflessive in cui rinchiudersi per novanta minuti e uscirne magari rigenerati. Per esempio, è possibile sentirsi parzialmente al sicuro ammirando i lavori sempre più esponenziali di Makoto Shinkai, trovando appagamento esistenziale nelle commedie adolescenziali-non-troppo che ultimamente stanno sbocciando a ritmo serrato. Oppure si può venire a patti con un cinema affatto conciliante, comunque ricco di intrattenimento “terapeutico” al solo scopo di gettare uno sguardo sul mondo. Se siamo fortunati, può capitare di ammirare pellicole che stazionano già nel futuro, e mica soltanto grazie ad ambientazioni o sparate avveniristiche. Con Mamoru Oshii in pensionamento anticipato stiamo vagando sempre più soli in un vuoto gnoseologico incolmabile. Però un esemplare di cinema dotato di nuovo combustibile ideologico in realtà c’è, ed è il Project Itoh: tre pellicole decisamente avvincenti che Anime Factory ha da poco inserito nel proprio catalogo home video.

Project Itoh (in giapponese, Itoh Keikaku) è il nome dello scrittore di culto scomparso a soli 34 anni nel 2009, dalla cui brillante mente sono usciti alcuni romanzi sci-fi salutati come capolavori del genere. Anzi, forse anche qualcosa in più, tanto da aver attirato l’attenzione del panorama letterario del Sol Levante. Per esempio, Gyakusatsu Kikan del 2007 (da cui è stato poi realizzato il film L’organo genocida) è stato salutato come uno dei migliori lavori degli anni Zero, a tal punto che l’edizione tascabile poteva vantare al suo interno contributi della scrittrice Miyuki Miyabe, di Hideo Kojima e Isaka Kōtarō. Se è vero che i fan dei videogame hanno un rapporto più stretto con questo autore per via di Metal Gear Solid 4, è importante riconoscere in esso un formidabile dispensatore di temi che l’animazione ha saputo traghettare sullo schermo con acume e gran senso dello spettacolo. Una volta ci saremmo accontentati di scrivere che “l’adattamento” animato di opere così carismatiche poteva finire conteggiato nel mucchio delle decine di opere che ogni anno escono in Giappone, invece questa trilogia cinematografica ha una sfavillante personalità, che muore dalla voglia di farsi notare. Un cinema bello pieno di cose da vedere, e al tempo stesso portavoce di una autorialità non indifferente.

Il noto programma tv di animazione noitaminA si è assunto l’incarico di seguire il progetto subito dopo la scomparsa dello scrittore. Ciascun film ha avuto a disposizione uno studio “personale” e nomi cazzuti della regia: Ryōtarō Makihara (Hal), Michael Arias (Tekkonkinkreet), Takashi Nakamura (Palm no ki), Shukō Murase (Ergo Proxy). L’apporto stilistico dell’artista redjuice (al secolo, Tomoyuki Yamasaki) si è gloriosamente riversato sul design dei protagonisti; mentre il lancio del progetto è avvenuto nel 2014 con un annuncio in grande stile che prometteva i primi due lungometraggi pronti nel 2015 e il terzo nel 2017. Tutto calcolato al secondo, tranne gli incidenti di percorso: tipo il fallimento dello studio Manglobe in seguito sostituito da Geno Studio. Il primo ad arrivare è stato L’impero dei cadaveri diretto da Makihara e prodotto da Wit Studio: il romanzo di partenza, in patria rimasto incompiuto, è stato portato a termine da Toh EnJoe, amico del defunto scrittore. Secondo film è Harmony, realizzato da Takashi Nakamura e Michael Arias per Studio 4°C, mentre L’organo genocida con la regia di Shūko Murase è appunto il lungometraggio iniziato da Manglobe e concluso da Geno Studio. In patria, la scelta di Murase è stata salutata come un piccolo evento in considerazione della sua bravura nel governare scene realistiche e forti ma anche nel saper trattare i personaggi e le loro esigenze introspettive.

I film del Project Itoh ragionano fondamentalmente su un’idea di tempo (in quest’ordine: passato, futuro e presente) in cui il corpo umano è un simulacro da addomesticare o da cui ricavare le solite inquisitorie domande sull’anima (L’impero dei cadaveri) o su cosa potremo fare di esso lasciandolo in balia dell’evoluzione tecnologica. Il background storico è il corollario su cui edificare trame e ideologie. In Harmony di Nakamura e Arias, per esempio, il connubio è parecchio più esplicito in una affatto accomodante prospettiva sociale (e culturale) in cui il dominio sul corpo dovrebbe portare a una società equilibrata e idealmente perfetta. Dal futuro scintillante di Harmony si passa al presente de L’organo genocida che Murase ha scritto e diretto mostrando un’istantanea del mondo non troppo distante da ciò che stiamo vivendo oggi con l’imposizione “democratica” di un controllo sugli individui a causa del terrorismo globale e delle conseguenze catastrofiche da esso scatenate. Dei tre film, anche per il meraviglioso impianto visivo, il nostro preferito resta L’impero dei cadaveri. Un’opera meno prevedibile e meno stereotipata rispetto al futuro utopico di Harmony e le angosce de L’organo genocida. Project Itoh in chiave animata è un appuntamento a cui non si può mancare o rinunciare: è un biglietto da visita sul futuro. Un’opera multiforme che ci riguarda tutti, nel corpo e nell’anima. 

– Mario A. Rumor

lunedì 12 ottobre 2020

Combattler V, cuore e acciaio

C’è stato un momento nella storia degli anime robotici in cui il cuore ha prevalso sull’acciaio. Un momento in cui il cuore ha letteralmente schiacciato la “macchina”. Un’infrazione provocatoria, destabilizzante o soltanto rivoluzionaria. Se fosse ancora vivo, a Tadao Nagahama, autore di tale storico gesto, andrebbe chiesto quale degli aggettivi sopra citati meglio si addicono al lavoro da lui svolto nella serie animata Combattler V (Chodenji Robo Con-Battler V), affettuosamente chiamata dai fan nipponici “Con-V”. La serie fu trasmessa su Tv Asahi da aprile 1976 a maggio 1977, prodotta da Tōei Company e realizzata materialmente da Sunrise. Ambientata nel “futuro” dell’anno 2013, Combattler V racconta l’invasione aliena condotta senza pietà dal pianeta Campbell ai danni dei terrestri. Per scongiurare la distruzione del genere umano, il dottor Nanbara ha costruito un potente robot, Combattler V, composto da cinque veicoli pilotati da cinque giovani: Hyoma Aoi, Jūzō Naniwa, Daisaku Nishikawa, Chizuru Nanbara e Kosuke Kita. Quando Nanbara resta ucciso, il professor Yotsuya ne prende il posto. Il nemico alieno contro cui i terrestri devono combattere è il generale Malik, al servizio della regina Oleana, l’anima della quale è finita in un computer e custodita in una statua gigantesca.

Per arrivare alla genesi di Combattler V era servito l’inaspettato successo della serie Il prode Raideen (Yusha Raideen, 1975), vera e propria pietra angolare del genere. Siccome in quegli anni una serie robotica poteva nascere soprattutto grazie all’interessamento e agli investimenti delle compagnie di giocattoli, quando Toei viene contattata dalla futura Bandai, essa commissiona il progetto di un nuovo anime robotico allo stesso staff di Raideen: Masaaki Tsuji alle sceneggiature, Nagahama alla regia (dal momento che era stato lui a prendere il comando in Raideen al posto di Yoshiyuki Tomino). L’ideale narrativo che ne sottintendeva l’ingresso sullo schermo doveva in pratica essere replicato anche in Combattler V, dove troviamo il leggendario Yasuhiko Yoshikazu come autore del character design e lo Studio Nue al mecha dei mezzi robotici. Lo Studio Nue era stato fondato nel 1972 da Takachiho Haruka, lo scrittore ben noto per Crusher Joe e Dirty Pair.

Un peso non indifferente lo avevano avuto in realtà Getter Robot (1974) e la morale del robot componibile, per effetto della quale ad affiancare la messa in onda dovevano essere prodotti stuzzicanti balocchi per i ragazzini. Una morale che, per quanto riguarda le fasi iniziali di Combattler V, prevedeva la presenza di molti più aeromobili nella composizione del robot, ridotti poi a cinque. Tra citazioni indirizzate ora al mondo sci-fi (il pianeta Campbell come omaggio allo scrittore John W. Campbell) ora alla stessa cultura animata del periodo, Nagahama elevò il gradiente spettacolare della serie Tv inaugurando un fortunato filone che sarebbe proseguito con Vultus V (1977) e Tōshō Daimos (1978). Il suo pregio da impeccabile narratore grazie alle esperienze teatrali condivise da giovane a fianco del futuro produttore di Tōkyō Movie, Yutaka Fujioka, fu principalmente quello di aver introdotto nel genere robotico elementi drammatici e introspezione psicologica. In tal modo la rappresentazione degli avversari alieni cambiava drasticamente instillando il dubbio negli spettatori. Sono davvero extraterrestri malvagi o non posseggono piuttosto anch’essi un cuore e una coscienza? Il divario tra buoni e cattivi, così come era stato postulato in passato, fece letteralmente il botto cambiando le regole di ingaggio nei confronti del pubblico. Serie notoriamente per ragazzi attirarono così l’interesse del pubblico femminile, spesso grazie al design di personaggi volutamente misteriosi e avvenenti: da Malik a Heinell fino al principe Rikiter che da solo si guadagnò la copertina delle riviste Out e Animage.

Combattler V è uscito in cofanetto per Anime Factory (brand nato dalla partnership tra Yamato Video e Koch Media) per un totale di 13 dvd che ne raccolgono tutti i 54 episodi. Il booklet contiene la trama degli episodi e i disegni preparatori di personaggi e robot. Chi possiede il roman album dedicato alla serie pubblicato in Giappone da Tokuma Shoten resterà forse un po’ deluso al cospetto di un simile bignami. Non sarebbe ora di recuperare materiali più allettanti? Interviste, descrizioni più accurate degli episodi, commenti dello staff? D’altronde non stiamo parlando di serie qualunque. Bensì di classici robotici intramontabili che hanno scritto un capitolo importante nella storia degli anime giapponesi.

– Mario A. Rumor


mercoledì 30 settembre 2020

“Fumo di China” n.299 in edicola e fumetteria

Riprendendo i ritmi abituali insieme ai lettori, arriva in tutta Italia nelle migliori edicole e fumetterie il nuovo FdC n.299, con splendida copertina di Cristian “Cinci” Canfailla sulla nuova saga spaziale tutta italiana di Bobby Sombrero, ideata con Giovanni Barbieri.

Segue un inevitabile editoriale sulla ripresa ad ampio raggio dell’editoria italiana a fumetti (ristampe comprese, nelle forme più disparate e coinvolgendo perfino gli storici fotoromanzi Lancio, mentre Lucca Comics & Games si prepara alla forma inedita ribattezzatasi Lucca ChanGes), le usuali news dal mondo (quelle meno viste e più importanti in Italia, Francia, Stati Uniti e Giappone, oltre al ritorno di Acme Comics e la riscoperta di Ivo Pavone) e il nostro dossier mensile, stavolta sulla famigerata Continuity, croce & delizia e vero “cattivo” dei fumetti (con una lunga analisi sulle soluzioni di continuità, ret-con e lo scorrere del tempo nella narrazione seriale USA e italiana)

E quindi... spazio alla cover story dedicata al personaggio nuovo fiammante di Bobby Sombrero, chiacchierando con i suoi creatori Gianni Barbieri e “Cinci” Canfailla che ci raccontano in esclusiva la nuova epopea stellare con numerosi “dietro le quinte”. Poi in occasione della grande mostra di Simone Bianchi a Città di Castello (PG), il grande Gianni Brunoro traccia un profilo completo del “Mattautore” toscano, seguito dall’affettuoso ricordo di Dino Battaglia da parte di un critico appassionato come Giulio Cesare Cuccolini e l’intervista con Elisa Menini, tra leggende giapponesi e realtà italiana con il suo Nippon Folklore.

A raffica una manciata di altri preziosi a-tu-per-tu, con Helena Masellis (l’illustrazione, i fumetti, le iniziative benefiche, i tanti progetti con stili differenti), Giuseppe Guida (il suo lavoro personale e la nascita delle nuove biografie a fumetti targate Lisciani Libri Comics), Mirko Leo in arte Lo Scarabocchiatore (sul passaggio dai social a rivista e Associazione di appassionati) e Gianluca Testaverde (la sua carriera, la Phoenix Publishing, la vita da editore, i nuovi progetti).

Gabriele Bernabei racconta poi a FdC il XVI Magnus Day (in programma il 10-11 ottobre a Castel del Rio) e nel ciclo d’interviste a celebrità di cinema e teatro, tocca a Edy Angelillo rivelarci il suo amore per i fumetti (tra Eva Kant e Susan Storm). Infine una felice escursione nella narrazione tra le nuvolette insieme al monumentale volume Clyde Fans di Seth e l’intervista al giovane Massimo Bonura, sul fare critica e storiografia nel cinema d’animazione e nel fumetto.

E per concludere come sempre in bellezza, le nostre abituali 7 pagine di recensioni per orientarsi nel mare magnum del fumetto proposto nelle edicole, fumetterie e librerie italiane, insieme alle rubriche “Il Podio” (i top 3 del mese), “Pollice Verso” (un exploit in negativo), “Il Suggerimento” (per non perdere uscite sfiziose) del poliedrico Fabio Licari, oltre a “Niente Da Dire” (la nuova rubrica curata dall’omonimo portale di divulgazione lanciato da Daniele Daccò detto il Rinoceronte con le sodali Furibionda e Onigiri Calibro 38), stavolta sull’ultima storia di Massimo de Vita, l’ultimo libro assolo di Giulio Giorello e il duplice ritorno di Claudio Nizzi) e gli “Strumenti” (sulla sempre più numerosa saggistica)!

Tutto questo e altro ancora su FdC n.299 (distribuito in edicola e fumetteria da Me.Pe. e come sempre acquistabile via PayPal o con bonifico direttamente dal nostro sito), a soli 4 euro nel tradizionale formato 24 x 33,5 cm (fin dal nostro sbarco in edicola, oltre trent’anni fa) con 32 pagine tutte a colori: buona lettura!

venerdì 14 agosto 2020

“Fumo di China” n.298 in edicola e fumetteria

Dopo un mese di pausa per venire incontro alle difficoltà di tanti lettori nel raggiungere le edicole, arriva finalmente in tutta Italia nelle migliori edicole e fumetterie il nuovo FdC n.298, con splendida copertina di Paco Roca sulle storie a fumetti ispirate a fatti veri, sempre a cavallo tra fiction e realtà.

Segue un inevitabile editoriale sulla lenta ripresa dell’editoria italiana a fumetti (compresi i premi assegnati al XXXVI festival Cartoon Club di luglio, seppur privo della mostra mercato Riminicomix), le usuali news dal mondo (quelle meno viste e più importanti in Italia, Francia, Stati Uniti e Giappone, oltre all’iniziativa italiana Comicrew) e la cover story dedicata alle storie tra fiction e realtà, chiacchierando con Paco Roca e Guillermo Corral tra le “dietro le quinte” del loro nuovo Il tesoro del Cigno Nero e con Emanuele Di Giorgi di Tunué su graphic novel e storie per ragazzi.

Poi spazio a chiacchierate inedite con Samuele Canestrari (che ci racconta le sue iniziative in autoproduzione tra Libri Somari e MalEdizioni) e Stefano Federici (dal Corriere dei Piccoli a L’Isola Trovata, libri illustrati e un romanzo), nonché a un approfondimento sul “Black Panther matters” di Ta-Nehisi Coates (nei tre cicli dell’eroe Marvel giunti anche in Italia).

Quindi un succoso a-tu-per-tu con Alberto Becattini sulla sua sterminata saggistica in volume e un’accattivante chiacchierata con l’arrembante Valentina Chico (nel ciclo d’interviste di FdC a celebrità di cinema e teatro). Ancora, un reportage dal primo festival tutto dedicato al fumetto italiano Nuvole a Montereggio (con premiazioni e iniziative a distanza e “in presenza”), un’analisi del volume È tutto un ciclo (tradotto dall’Editrice Il Castoro) su come ancora una volta ci aiuta un fumetto nel cammino culturale: perché parlare di mestruazioni non dev’essere più un tabù. Infine il consueto reportage del nostro inviato speciale Federico Fiecconi dal forum professionale di animazione cinetelevisiva Cartoon Movie a Bordeaux.

E per concludere come sempre in bellezza, le nostre abituali 7 pagine di recensioni per orientarsi nel mare magnum del fumetto proposto nelle edicole, fumetterie e librerie italiane, insieme alle rubriche “Il Podio” (i top 3 del mese), “Pollice Verso” (un exploit in negativo), “Il Suggerimento” (per non perdere uscite sfiziose) del poliedrico Fabio Licari, oltre a “Niente Da Dire” (la nuova rubrica curata dall’omonimo portale di divulgazione lanciato da Daniele Daccò detto il Rinoceronte con le sodali Furibionda e Onigiri Calibro 38), approfondimenti (stavolta sul Commissario Mascherpa, l’asta in memoria di Federico Memola, il Bestiario contemporaneo di Sicilia), “Strumenti” (sulla sempre più numerosa saggistica)... e le strisce fra satira e ironia della nuova serie Fex contro Mefìstronz su testi & disegni di Marcello!

Tutto questo e altro ancora su FdC n.298 (distribuito in edicola e fumetteria da Me.Pe. e come sempre acquistabile via PayPal o con bonifico direttamente dal nostro sito), a soli 4 euro nel tradizionale formato 24 x 33,5 cm (fin dal nostro sbarco in edicola, oltre trent’anni fa) con 32 pagine tutte a colori: buona lettura!

lunedì 20 luglio 2020

XXXVI festival Cartoon Club, la festa e i premi

Nonostante l’assenza per l’emergenza sanitaria della mostra mercato Riminicomix e della Cosplay Convention, l’edizione 2020 del Festival Internazionale Cartoon Club del Cinema d’Animazione, del Fumetto e dei Games che si tiene fin dal 1985 a Rimini ha registrato un successo non scontato, registrando il tutto esaurito in quasi tutte le sue iniziative. Tra i tanti motivi d’emozione – come la video installazione “Profondo” dello street artist Eron (autore del manifesto di quest’anno) visibile tutte le sere dal Ponte di Tiberio – si sono tenuti i tradizionali riconoscimenti riminesi sul fumetto e sul cinema d’animazione.

Guido Silvestri in arte Silver è stato insignito del Premio Cartoon Club alla carriera: il creatore di Lupo Alberto ha partecipato in videoconferenza all’evento organizzato alla Corte degli Agostiniani. Sul palco e in collegamento streaming, un omaggio nell’omaggio i disegnatori lo hanno dedicato al maestro Ennio Morricone, durante lo spettacolo che intreccia musica, cinema e fumetto “Fellini a fumetti - Chicken & Friends” (tuttora visibile qui). Partendo dallo spunto della parodia del film Ginger & Fred, con la gallina Marta e Lupo Alberto (protagonisti di una grande mostra gratuita al Museo della Città fino al 30 luglio) nei panni che furono di Giulietta Masina e Marcello Mastroianni, i fumettisti si sono susseguiti dando vita a una storia dove la vignetta successiva ha preso spunto dalla precedente, fino a formare una striscia, mentre il Fellini Rimini Ensemble suonava dal vivo alcune delle arie felliniane più celebri.
 
Il XXIV Premio “Franco Fossati” per la saggistica è andato al volume Dino Battaglia - La perfezione del grigio tra sacro e profano, curato da Piero Alligo per Lo Scarabeo (scelto dalla giuria presieduta da Gianni Brunoro fra le 22 opere in concorso), «un’indagine completa in senso storico, estetico, tecnico e altro, redatta a più mani da parte di singoli specialisti degli aspetti focalizzati, i quali riguardano uno dei principali artisti del fumetto italiano, ritenuto maestro di eleganza grafica e di atmosfere psicologiche. L’edizione evidenzia sia una cura raffinata, sia una perfetta stampa in bianco/nero e colore, valorizzati da un’impaginazione armoniosa e originale, coerente con il livello dell’artista oggetto del saggio». Menzione speciale per il monumentale Italia ride! L’avventurosa epopea del fumetto comico italiano del dopoguerra di Luca Boschi per l’Anafi (Associazione Nazionale Amici del Fumetto e dell’Illustrazione), che avrà presto un secondo tomo.

Il XVI Premio “Fede a Strisce - Roberto Ramberti” – unico esempio in Italia di riconoscimento alle opere che meglio hanno saputo comunicare attraverso il fumetto i valori religiosi – è andato al mensile Samuel Stern di Bugs Comics, in particolare per il n. 1 “Il nuovo incubo” e il n.7 “L’agenzia”, con la giuria presieduta da padre Stefano Gorla: «In una serie in cui inquietudine e ombra si completano e stimolano il confronto con la realtà della manifestazione demoniaca, appare il personaggio per nulla scontato di Padre Duncan O’ Connor, che episodio dopo episodio guadagna una sorta di contitolarità della serie. La ben tratteggiata figura di Padre O’ Connor mostra un approccio alla dimensione religiosa, curioso, rispettoso, aperto alla riflessione e al confronto. La dialettica tra cristianesimo e agnosticismo dei due personaggi principale della serie, ne fanno un tratto di particolare interesse».  Un’altra menzione speciale al fumetto Gesù di Nazareth: «Un lavoro interessante del danese Peter Madsen, celebre per la sua serie a fumetti Valhalla sulla mitologia nordica, sapientemente tradotto dall’editrice Claudiana e meritoriamente portato in Italia aumentando l’offerta del proprio catalogo editoria con una rinnovata attenzione al mondo del fumetto».
 
Il X Premio Cartoon Club è andato a Lost and found (Australia) di Andrew Goldsmith & Bradley Slabe per «l’originalità e la sensibilità dimostrate nel raccontare una toccante storia di amicizia e sacrificio, utilizzando personaggi poetici e tenerissimi, con una notevole resa tecnica ed un’animazione di grande qualità espressiva». Menzione speciale a Balkanica di Lu Pulici, «per la capacità di trasportare in animazione, la storia vera Vladimir Sambol, fisarmonicista e compositore di Rijeka, emigrato in Svezia per sfuggire alla guerra. Un’opera dall’alto valore in termini di contenuto e di grande capacità nell’utilizzo della stop motion».


Il XXIII Premio “Signor Rossi” per film d’animazione realizzati dagli studenti delle scuole di cinema d’animazione internazionali è andato al francese 028 di Otalia Caussé, Geoffroy Collin, Louise Grardel, Antoine Marchand, Robin Merle e Fabien Meyran, «un veloce, vivace e dinamico corto che sfrutta al meglio le possibilità espressive dell’animazione CGI creando una storia irresistibilmente divertente e ricca di continue sorprese».

Il XI Premio Cartoon Junior, per i film realizzati nei laboratori, è andato a Moles (Estonia), coordinato da Ekaterina  Borisova e realizzato da un gruppo di bambini dai 7 ai 12 anni che hanno partecipato al seminario estivo d’animazione, «per la qualità dell’animazione in plastilina con la tecnica della stop-motion e la fantasiosa simpatia dell’impianto narrativo». Il premio Cartoon Junior per il singolo autore under 18 è stato assegnato a Piotr Kazmierczak (Polonia) per System Error: «Il giovane autore 13enne ha dimostrato talento e capacità grafica innovativa nel rappresentare la società odierna e gli “errori di sistema” occasionali per uscire dalle consuetudini». Menzione speciale a Creepy (Germania) di Kid’s and Tricks, che ha coinvolto bambini dai 7 agli 11 anni, «per la sensibilità dimostrata nell’evidenziare il tema del bullismo e della diversità e per la tecnica utilizzata per la realizzazione del lavoro».

Il XII Premio Cartoon Kids (assegnato come sempre anche quest’anno da una giuria di 6-11enni) è andato a Ossigeno, dell’italiana Beatrice Sancinelli, un corto dai toni ecologisti e che lascia ai più piccoli la speranza di crescere in un mondo meno inquinato, più verde e ricco di ossigeno.

Dopo l’estate il festival continuerà in una veste autunnale, a partire dal 28 ottobre, in cui tutto il mondo celebra la Giornata del Cinema d’Animazione: fino al 31 dicembre sono in programma proiezioni ed eventi in provincia di Rimini e nei cinema del centro della città. Il programma completo sarà come sempre disponibile sul sito ufficiale di Cartoon Club, intanto ci rifacciamo gli occhi con l’immagine più divertente del festival, che testimonia l’allegria che da sempre caratterizza quest’appuntamento di luglio: i fumettisti Carlo Velardi, Marco Martellini, Sergio Algozzino, Lucio Filippucci e Luca Salvagno (con gli sceneggiatori multitasking Alfredo Castelli e Davide Barzi) che dopo aver disegnato in diretta ballano proprio come Ginger & Fred...

sabato 4 luglio 2020

Le “Sunday Summer Stories” di BandaBendata

Dopo lo stress da reclusione di questi mesi, si è levato forte e chiaro il richiamo delle letture estive, di storie e avventure straordinarie. Sotto l’occhio vigile (uno solo, ma di riguardo) del collettivo BandaBendata, è nata Sunday Summer Stories, una raccolta di 11 storie di varia lunghezza, per 170 imperdibili pagine a colori: «uno splash fragoroso dopo un tuffo a bomba nel passato, perchè sotto l’ombrellone il fumetto è sempre più bello».

Ambientato nello scalcagnato paesello di Bagni Di Madrepòra, il volume (qui 10 pagine in anteprima) non è un classico antologico, ma un ricamo intimo e appassionante di personaggi e situazioni, che uniscono le atmosfere che hanno segnato le nostre estati alle pagine che ancora ci mancano da leggere. Una delicata brezza collega i racconti, esilaranti e sorprendenti, delineando un astuto mistero grafico che accompagnerà il lettore attraverso la stessa, fatidica domenica d’estate, al termine della quale lo attendono inaspettate rivelazioni.

BandaBendata è un collettivo freschissimo, nato dall’unione di 6 intrepidi fumettisti e 4 ospiti di livello, nato sotto l’ala premurosa del BaoMaster ideato da TheSIGN - Comics & Arts Academy di Firenze, in collaborazione con Bao Publishing. Daniele Presicce, Danilo DAB Barbarinaldi, Shannice Alogaga, Mauro di Stefano, Lorenzo Miola, Filo Carletti, Alma Velletri, Ilenia Trano, Valerio Buratta e l’editor Teo Eustass Paolicelli «formano una visione di amore incondizionato e solare nei confronti del fumetto, di cura premurosa verso la stampa, sempre. Anche a costo di rimetterci un occhio».

La missione del gruppo ha catturato l’attenzione di Flavia Biondi, nota al grande pubblico per i graphic novel di Bao, Dark Horse e per il suo amore assoluto per l’editoria indipendente e autrice della copertina, «prima vera storia del volume, raccontata in colpo di reni in una sola, curatissima pagina».

Disponibile già in preordine dal 29 giugno, la Banda ha deciso di omaggiare i lettori con un esclusivo pack, il Sunday Summer Sack, pensato per offrire la migliore esperienza agostina possibile. Sulla piattaforma Big Cartel, con ogni prenotazione, si riceverà una copia del volume (con copertina morbidosa per una lettura sul materassino), un fenicottero gonfiabile portabicchiere (per garantire un’idratazione costante durante la lettura), il Summer Pass (che corregge la mancanza di fiere promettendo golosi sketch senza stress) e molto molto altro!


giovedì 2 luglio 2020

È nato Comicrew, il “Netflix del fumetto”

Nuova risposta del mondo del fumetto allo stop portato dall’emergenza sanitaria: piccoli e medi editori si uniscono in una piattaforma on line, per reagire insieme alla crisi editoriale. L’emergenza ha portato al rinvio di molte manifestazioni dedicate al mondo del fumetto. Il lockdown ha penalizzato fortemente il mercato editoriale dando un duro colpo a un mercato già in crisi da tempo.

Dopo aver proposto la prima manifestazione del fumetto online (CoronaVSComics) e aver creato un canale web dedicato al fumetto (It Comics Channel), It Comics ha dato vita (insieme a Leviathan Labs e B2bit) a una nuova piattaforma dedicata al fumetto: Comicrew

Nato da un confronto durante le dirette web nelle scorse settimane, Fabiano Ambu, Massimo Rosi e Alessandro Bianchi hanno riunito un gruppo di editori (tuttora in crescita) all’interno di nuova piattaforma (in stile Netflix, Amazon Prime Video, Disney+), con l’obiettivo di reagire insieme a una crisi che ha messo in ginocchio il mondo dell’editoria. La piattaforma permette al pubblico di trovare un panorama di titoli delle più attive e fresche realtà editoriali italiane, alcune delle quali attive anche nel mercato estero: si inizia con Dada Editore, Double Shot, Italy Comics, It Comics, Keiner Flug, Leviathan Labs, Sbam! Comics, Remer Comics, ma ogni giorno se ne aggiungono di nuove.

Comicrew avrà un’ampia proposta di titoli cartacei e digitali divisi per generi, sarà attiva sui social network e sui canali web, con un aggiornamento mensile delle novità, con presentazione contenuti e abbonamenti per i lettori.

Ulteriori informazioni sul sito ufficiale, su Instagram e Facebook. La presentazione con gli editori qui.

mercoledì 1 luglio 2020

“Ciao Federico!”, un tributo di affetto

Scomparso l’8 dicembre 2019, Federico Memola è stato redattore di FdC dal 1990 al 1993 (ne ha parlato con tanto affetto qui il nostro Marcello) e poi sceneggiatore per Intrepido e diverse testate Bonelli, Star, San Paolo, Arcadia. Come i lettori meno giovani di certo ricordano, ci ha regalato tante storie ed emozioni, partendo da Moon Police Dpt. uscito proprio su FdC nel 1991 per i disegni di Teresa Marzìa (poi divenuta sua moglie).

A testimonianza della stima nei suoi confronti, è stata organizzata un’asta tributo di affetto e di solidarietà nei confronti della sua famiglia: un modo per rendere omaggio alla sua arte e anche un’occasione per gli appassionati di portarsi a casa pezzi di indubbio valore collezionistico tra disegni originali, tavole delle sue storie e illustrazioni messe a disposizione (e in diversi casi realizzate per l’occasione) da amici e collaboratori di Federico.

L’iniziativa è partita ed è stata coordinata dal fumettista Luciano Costarelli, grande amico di Memola fin dagli inizi della sua carriera e con il quale ha condiviso molti momenti importanti di vita e di lavoro. Luciano ci ha raccontato di aver reagito alla disperazione per la sua scomparsa («Per me è come se fosse morto un fratello») con l’esigenza di far qualcosa in suo nome, per lui non ancora degnamente celebrato a fronte di tutto il lavoro svolto in 3 decenni di carriera. Ha iniziato a contattare tutti i professionisti del mondo del fumetto che conosceva, anche via social e alcuni di loro hanno poi esteso l’invito ad altri colleghi, mettendo in contatto Costarelli con molti che avevano lavorato con Memola. Una vera e propria catena di solidarietà che ha portato in dote 83 opere, classificate in tre tipologie: artwork che riguardavano il lavoro di Federico (con copertine e tavole donate da suoi ex-collaboratori come Giancarlo Olivares, Giuseppe di Bernardo, Massimo Dall’Oglio, Gigi Cavenago, Mario Alberti, Sergio Ponchione); illustrazioni e acquerelli realizzati ex-novo sui suoi personaggi (da parte di artisti come Luca Enoch, Luca Raimondo, Adriana Farina, Ivan Passamani, Andrea Dentuto, Luciano Costarelli, Cosimo Ferri); materiale donato da amici e colleghi come Giacomo Michelon e Giorgio Sommacal (tavole originali di Cattivik e Lupo Alberto), oppure Pasquale Frisenda (tavole di Magico Vento), Marcello Toninelli con una sua strip umoristica, Fabrizio De Fabritiis e Daniele Statella (pagine originali di Dampyr), Riccardo Crosa (la sua copertina inedita di FdC n.266 per i 20 anni di Jonathan Steele) e Andrea Cavaletto con la sua prima sceneggiatura per Dylan Dog (L’armata Di Pietra del 2010), corredata da un disegno originale di Giuseppe Montanari.

Purtroppo è impossibile citare tutti i nomi degli artisti coinvolti – ai quali va tutta la nostra stima rcinoscente – i cui lavori sono stati battuti all’asta dal 15 al 25 giugno scorsi su eBay registrando sold out; tutti i lotti sono stati infatti venduti raggiungendo in alcuni casi quotazioni record di oltre 300 euro. Un successo oltre le aspettative. Tutte le opere si possono ammirare alla pagina Facebook “Ciao Federico – Asta di solidarietà e Tributo di affetto a Federico Memola”, realizzata da parte del gruppo FB Gli Amici di Federico.

Qui sotto una bella intervista del 2015 sul suo personaggio più noto Jonathan Steele e in generale sulla sua professione tanto amata da tutti noi: ciao, Freddy!


mercoledì 24 giugno 2020

XXXVI Cartoon Club, torna il Festival di Rimini

Torna a Rimini il festival internazionale Cartoon Club, dedicato al Cinema d’Animazione, al Fumetto e ai Games, che – seppur privato della mostra mercato Riminicomix per l’emergenza sanitaria – si trasforma e moltiplica i suoi appuntamenti nell’arco temporale di 6 mesi da luglio a dicembre, con una formula che unisce eventi in presenza e in streaming. Sui canali digitali del festival, anche il pubblico che non potrà raggiungere fisicamente Rimini avrà la possibilità vedere gli oltre 300 cortometraggi in concorso, incontri in diretta con registi, disegnatori, sceneggiatori, giornalisti. Inoltre, il canale televisivo Icaro TV presenterà Cartoon Club Show, un programma con il meglio dei film al festival e ospiti in studio.

La prima fase, quella estiva, si tiene dal 15 al 19 luglio nel Chiostro degli Agostinani (via Cairoli 42), l’affascinate arena cinematografica all’aperto che ogni sera ospiterà le proiezioni del festival e performance dal vivo con la Scuola di Fumetto di Rimini.

Sabato 18 luglio, in occasione dell’anniversario dei 100 anni dalla nascita di Fellini, Cartoon Club presenta “Chicken and Friends. Omaggio a Fellini”, un originale spettacolo che unisce disegni dal vivo e musica: mentre la Fellini Rimini Ensemble riproporrà le colonne sonore tratte dai film del premio Oscar, bravissimi artisti del mondo del fumetto trasportano i personaggi di Silver, Lupo Alberto e la gallina Marta, nei panni dei protagonisti delle opere più famose del regista riminese. 

Presso  la galleria Augeo Art Space (corso d’Augusto 217) alle ore 18 vengono organizzati  una serie di incontri con gli autori. Per due giovedì sera (il 16 e 23 luglio), all’interno del Chiostro della Chiesa del borgo San Giuliano (via San Giuliano 16) il festival organizza appuntamenti dedicati a bambini e famiglie.

I musei comunali (via Tonini 1) ospitano dal 15 al 30 luglio, la divertente mostra dedicata a Silver e al suo famoso personaggio: Lupo Alberto. Il manifesto dell’edizione 2020 è firmata dallo street artist di fama internazionale Eron (il riminese Davide Salvadei, classe 1973).  Una sua installazione temporanea, creata specificamente per il festival, sarà allestita in uno spazio open air della città.

Cartoon Club riprenderà poi le attività il 28 ottobre, Giornata Internazionale del Cinema di Animazione (istituita nel 2002 per omaggiare la prima proiezione pubblica con il teatro ottico di Emile Reynaud a Parigi nel 1892). Durante i mesi autunnali, numerose proiezioni ed eventi raggiungeranno vari luoghi della Provincia di Rimini e i cinema del centro storico.

Gli eventi all’Arena degli Agostiniani necessitano di prenotazione obbligatoria ed alcuni sono a pagamento. Per informazioni e prenotazioni: tel. 0541.784193, cell. 335.6509432. Il programma completo è disponibile sul sito ufficiale Cartoon Club.

sabato 20 giugno 2020

“Fumo di China” n.297 in edicola e fumetteria

Dopo un mese di pausa per venire incontro alle difficoltà di tanti lettori nel raggiungere le edicole, arriva finalmente in tutta Italia nelle migliori edicole e fumetterie il nuovo FdC n.297, con splendida copertina inedita di Marcello sulla Osamushi Collection di J-Pop Manga che ha ormai superato i 25 volumi.

Segue un inevitabile editoriale sulla difficile situazione nell’emergenza sanitaria nazionale, con le prime reazioni e iniziative, le usuali news dal mondo (quelle meno viste e più importanti in Italia, Francia, Stati Uniti e Giappone) e la cover story dedicata alla grande influenza che si rivela sempre più intrigante del “dio dei manga” Osamu Tezuka – con il passaggio dal tempo del Maestro ai manga di oggi e le influenze sullo shonen contemporaneo – celebrato anche dalla prima edizione italiana del suo Il bisturi e la spada dedicato ai suoi antenati, che anni prima avevano in qualche modo contribuito a cambiare il destino del popolo giapponese... in un’altra avventura mozzafiato!

Poi spazio a una chiacchierata inedita con Luigi Critone (disegnatore del fumetto Aldobrando con testo di Gipi dal suo gioco Bruti) e a una succosa intervista con il “fabbricante di sogni” Armand Baltazar, dal suo lavoro nell’animazione allo scrivere e illustrare il romanzo d’avventura Timeless per Young Adult.

Quindi una testimonianza sull’arte del grande artista Fernando Carcupino (celebrato da un volume inglese e raccontato dalla figlia Stefania) e sul trucco nei film hollywoodiani da fumetti con Alessandro Bertolazzi (premio Oscar da Suicide Squad a Tintin e Corto Maltese, nel ciclo d’interviste di FdC a celebrità di cinema e teatro).

Ancora, una analisi breve ma puntuale della Legge 15/2020 detta “salvalettura” e la bella iniziativa ideata durante la pandemia da Marianna Balducci disegnando “insieme a distanza” con ragazzi via telefono, la storia delle illustratrici italiane (in un altro libro epocale che mancava, scritto per la Treccani da Paola Pallottino: Le figure per dirlo) e perché il nuovo film animato giapponese I figli del mare è il migliore dell’anno e indica la strada dell’animazione futura).

E per concludere come sempre in bellezza, le nostre abituali 7 pagine di recensioni per orientarsi nel mare magnum del fumetto proposto nelle edicole, fumetterie e librerie italiane, insieme alle rubriche “Il Podio” (i top 3 del mese), “Pollice Verso” (un exploit in negativo), “Il Suggerimento” (per non perdere uscite sfiziose) del poliedrico Fabio Licari, oltre a “Niente Da Dire” (la nuova rubrica curata dall’omonimo portale di divulgazione lanciato da Daniele Daccò detto il Rinoceronte con le sodali Furibionda e Onigiri Calibro 38), approfondimenti (stavolta sul film spagnolo in animazione Psiconautas proiettato in streaming), “Strumenti” (sulla sempre più numerosa saggistica: Il racconto dell’illustrazione, La fatica di essere pigri e il Lucca Comics & Games Artbook 2019)... e le nuove strisce fra satira e ironia della nuova serie Fex contro Mefìstronz su testi & disegni di Marcello!

Tutto questo e altro ancora su FdC n.297 (distribuito in edicola e fumetteria da Me.Pe. e come sempre acquistabile via PayPal direttamente dal nostro sito), a soli 4 euro nel tradizionale formato 24 x 33,5 cm (fin dal nostro sbarco in edicola, oltre trent’anni fa) con 32 pagine tutte a colori: buona lettura!

lunedì 15 giugno 2020

2° Premio Coco e 1° Premio Efesto, in diretta web

Sarà un’edizione diversa, per via delle restrizioni imposte dall’emergenza sanitaria in corso, ma non per questo meno partecipata. Dopo il grande successo del 2019, lo staff di Etna Comics ha annunciato con orgoglio la seconda edizione del “Premio Coco”, riconoscimento dedicato a figure e opere del fumetto italiano che si sono distinte nel corso dell’ultimo anno. L’appuntamento è per stasera lunedì 15 giugno alle ore 21.30 in diretta Facebook sulla pagina ufficiale di Etna Comics e in contemporanea su quella di Meganerd, che cura la presentazione della serata.

Quest’anno la Giuria di Qualità individuata dal presidente Alessandro Di Nocera (collaboratore delle pagine campane del quotidiano la Repubblica ed esperto di linguaggi del fumetto) su incarico dell'organizzazione della kermesse catanese sarà costituita da numerose figure di altissimo livello. Oltre al senior consultant Riccardo Corbò (giornalista e redattore RAI), figurano centri culturali come il Centro Fumetto “Andrea Pazienza” di Cremona (rappresentato dal direttore Michele Ginevra, critico e sceneggiatore), FumettomaniaFactory di Barcellona Pozzo di Gotto (con il direttore Mario Benenati), WOW Spazio Fumetto di Milano (con il direttore Luigi F. Bona), oltre alle riviste web Comicus.it (rappresentato dal direttore Gennaro Costanzo), Meganerd.it (con il direttore Andrea Alfano) e N3rdcore.it (con il direttore Lorenzo Fantoni), insieme ai giornalisti Elisabetta Sedda (editor De Agostini nell'area Non Fiction per ragazzi), Nadia Terranova, Cristina Zagaria, Diego Del Pozzo, Vittorio Eboli, Rosario Pellecchia, Gianmaria Tammaro. Organizzatori sono Antonio Mannino ed Enrico Scarpello.

Le 8 categorie delineate per il Premio sono Miglior Sceneggiatore italiano, Miglior disegnatore italiano, Miglior Colorista italiano, Miglior Autore Unico italiano, Miglior serie o miniserie o collana di autore o autori italiani, Miglior libro di autore o autori italiani, Wow! per l’eccellenza italiana nel mondo (volto a premiare autori che si siano distinti sulla scena internazionale per il loro operato nell’ambito del fumetto o, sempre a partire da lì, anche in altri media), Premio speciale della giuria al merito artistico. I premi sono incentrati su aspetti artistici e produttivi strettamente nazionali, tuttavia le categorie non sono fisse, ma soggette ad espansione. Nella prospettiva delle successive edizioni se ne potranno infatti delineare altre che annoverino ulteriori tipologie di autori e di produzioni sia di nazionalità italiana che straniera.

Direttore, Senior Consultant e Giuria di Qualità terranno conto, nell’assegnazione dei premi, dell’attività degli autori e delle produzioni che hanno visto la luce dall’1 maggio 2019 fino al 30 aprile 2020. In prima battuta, il Direttore e il Senior Consultant hanno facoltà di proporre ai giurati, per ciò che riguarda le singole categorie e sempre adducendo ampie motivazioni, dei nominativi ritenuti degni di essere premiati. I giurati possono accogliere i nominativi, fornendo così il proprio imprimatur, oppure proporne di alternativi – sempre previa e ampia motivazione – aprendo una discussione che viene effettuata, tramite canali telematici, nell’arco delle settimane precedenti l’apertura della kermesse.
Le scelte finali vengono prese all’unanimità o ad ampia maggioranza e sempre con il consenso di tutti i giurati coinvolti.

Non sono previste nomination né ex aequo: i premi sono assegnati in maniera secca e diretta e con articolata motivazione resa immediatamente pubblica in sede di consegna. La Giuria e l'organizzazione, di comune accordo, possono eventualmente decidere di attribuire in determinate occasioni speciali, anche al di fuori delle categorie ufficiali sopra delineate e sempre adducendo adeguate motivazioni, una o più statuette del Premio Coco per chiari meriti artistici a personalità di spicco del mondo del fumetto italiano e internazionale.

Durante la cerimonia di consegna del “Premio Coco” verrà assegnato anche il “Premio Efesto”, il nuovo grande riconoscimento dedicato ai giochi da tavolo, promosso dall’Area Games del Festival Internazionale del Fumetto e della Cultura Pop.

venerdì 5 giugno 2020

Ritratti e disegni in aiuto dello “Spallanzani”

Mentre lentamente e con cautela gli italiani cercano di tornare a una nuova normalità, proseguono le iniziative di supporto agli operatori sanitari che hanno sopportato l’urto maggiore dell’emergenza CoViD-19 in questi mesi. In particolare segnaliamo la vendita per beneficenza di ritratti (qui accanto, il pioniere G.L. Bonelli) e disegni in favore dell’Istituto “Lazzaro Spallanzani” di Roma, del sito NurseTimes e della Croce Rossa Italiana, ai quali si è aggiunta di recente Emergency.

Tutto ha avuto inizio sul profilo Instagram (basta cercare “Ritratti Per Aiutare Chi Aiuta”) e poi sbarcato su Facebook alla pagina Lorenzo’s Living Shadows. Si è presto aggiunta anche la disponibilità di ritratti personalizzati, che si possono richiedere sia su Instagram che su Facebook magari partecipando a un evento.

Come precisa l’ideatore e autore Lorenzo Barruscotto, «Io non prendo un soldo e l’intero ricavato di ogni vendita va a favore della ricerca contro il nuovo Coronavirus SARS-CoV-2 o per il reperimento di materiale, mezzi e dispositivi sanitari. Sotto ogni opera che ho pubblicato finora e che pubblicherò in seguito ci sono i dettagli e gli estremi, come i link dei siti ufficiali in cui effettuare la donazione, e le spiegazioni».

La maggior parte dei lavori è messa a disposizione a offerta libera, a partire da 10 euro: una delle eccezioni è rappresentata da un disegno originale di un grande artista noto a tutti i lettori bonelliani: Maurizio Dotti, che in qualità di guest star ha generosamente fornito una delle splendide cover rimaste inedite per il n.18 della collana Tex Willer, garantendo personalmente la spedizione e una dedica per l’appassionato che volesse acquistarlo.

I disegni scelti vengono inviati tramite e-mail per garantire una risoluzione ottimale una volta che viene mandata una foto (o uno screenshot) dell’avvenuta donazione o della ricevuta del pagamento effettuato direttamente su uno dei siti. Si può usare anche PayPal, quindi è tutto regolamentato e trasparente.

venerdì 24 aprile 2020

“Maquia”, lo struggente debutto di Mari Okada

Nel cinema di animazione giapponese, una delle imprese più complicate è creare un fantasy dal nulla, senza l’appoggio di fumetti o romanzi popolari. Dagli inizi del nuovo millennio, esiste però una singolarità che risponde al nome di Mari Okada... la quale un fantasy riesce a creartelo infischiandosene di romanzi o fumetti preesistenti. Un fantasy che si sostiene grazie alle “sue” regole e alla legge dei sentimenti. Il più notevole esempio di fantasy scritto e diretto dalla 44enne nipponica, per la quale il titolo di sceneggiatrice più in gamba del panorama animato nipponico va sempre più stretto, si intitola Maquia - Decoriamo la mattina dell’addio con i fiori promessi (in originale: Sayonara no Asa ni Yakusoku no Hana o Kazaro, 2018). Un film disponibile in home video per Anime Factory da qualche mese, ma di cui vale la pena parlare perché non si tratta soltanto di un film di animazione, bellissimo e struggente, ma di un’opera mai così personale e indifferente ai diktat del mercato.

Distante dai territori degli umani, esiste un luogo chiamato Iorph. Un luogo di pace dove i suoi abitanti tessono le cronache delle proprie esistenze in stoffe chiamate Hibiol. Al compimento dei quindici anni, tutti loro rallentano la propria crescita e riescono a vivere per secoli. Tra loro c’è Maquia un’orfana che avverte stranamente il peso della solitudine nonostante sia circondata da grandi amici, in particolare Leilia. Una notte quel luogo pacifico viene assaltato dall’esercito di Mezarte e dai suoi draghi. Molti degli abitanti vengono uccisi, e Leilia rapita. Nella confusione, Maquia salta sul dorso di un drago e viene trasportata lontano, nei territori degli uomini: qui trova un neonato senza più genitori, e decide di portarlo via con sé.

Il tempo passa in Maquia, ma non come si è sempre visto nel cinema animato. L’avanzare degli anni in questo film, dove Maquia resta tale e il piccolo cresce, diventa adulto e infine si separa da lei, non appare una cronologica successione di eventi e situazioni incollate alle vite dei personaggi, ma è un procedere in avanti tramite i sentimenti, dai più felici ai più malinconici e struggenti. Chi conosce i lavori di Okada già sa che le passioni umane hanno una densità unica. La forza dei sentimenti e delle emozioni, secondo la sceneggiatrice, in animazione non esiste: al suo posto esiste la forma dei sentimenti e delle emozioni: immaginate al solo scopo di toccare nel profondo l’animo degli spettatori. Mari Okada è una che scrive con il cuore in mano, e intanto realizza un primo film grazie agli amici colleghi dello studio P.A. Works in cui ogni cosa appare sontuosa e bella, maestosa e memorabile (oddio, sui draghi quasi tutti uguali gli anime dovrebbero presto o tardi rispondere al tribunale dei fan…). Maquia va però oltre le apparenze, deve essere attraente per gli occhi perché così ha deciso il mercato ma il suo cuore è infinitamente più puro. Il film di Okada, nonostante la luminosa bellezza di cui si circonda, è in realtà un rigurgito biografico in cui la sceneggiatrice guarda al suo arcinoto passato da adolescente reclusa. C’è un libro, From Truant to Anime Screenwriter: My Path to ‘AnoHana’ and ‘The Anthem of the heart’ (J-Novel Club, 2018) che andrebbe sicuramente letto. Per capire il lato nascosto di Maquia, ed entrare nell’animo (e negli anime) di Okada con maggior lungimiranza.

All’uscita in Giappone di due anni fa, Maquia ha avuto almeno due rivali quanto a bellezza e sentimenti: Voglio mangiare il tuo pancreas di Shin’ichiro Ushijima e l’inedito Liz and the Blue Bird diretto da un’altra donna di notevole talento, Naoko Yamada; in aggiunta ad altri due concorrenti del tipo super-cool, Mirai di Mamoru Hosoda e Penguin Highway di Hiroyasu Ishida. Da noi il film di Okada è passato invece direttamente in home video grazie a Anime Factory, in due versioni: una Limited Edition in Blu-ray con tre cards in omaggio e la ben più interessante Ultralimited Edition a due dischi con extra di rilievo (making of, storyboard), libretto di 84 pagine e una Special Story di 16 pagine.

– Mario A. Rumor