venerdì 27 novembre 2020

Prosegue la saga di “One Piece”, anche in Italia

«C’era una volta un uomo che conquistò ricchezza, fama e potere. Insomma, tutto ciò che si può desiderare a questo mondo». Con queste parole, riferite al Re dei Pirati, il 22 luglio 1997 esordiva sulle pagine del settimanale giapponese Shōnen Jump un neonato manga di nome One Piece. Oggi, a distanza di 23 anni, possiamo affermare che anche l’opera di Eiichirō Oda ha raggiunto tutto ciò, all’interno del panorama manga attuale, con l’incredibile cifra di 470 milioni di copie vendute nel mondo, record planetario.

Il prossimo mercoledì 2 dicembre in edicola, fumetteria, libreria e store online sarà disponibile l’albo n.96 della collana italiana, fin dall’inizio nel 2001 pubblicata nel nostro Paese dalle Edizioni Star Comics: un nuovo, fatale incontro con Roger segnerà la vita di Oden, che sta vivendo la sua avventura insieme a Barbabianca. In contemporanea, nel paese di Wa, in assenza di Oden, Orochi sta tramando nell’ombra...

Nonostante gli anni, Rufy & co. continuano a navigare (in tutti i sensi) sempre sulla cresta dell’onda: le vendite del manga non accennano a calare, la serializzazione dell’anime prosegue a gonfie vele e il merchandising spopola, sia tra affezionati di vecchia data che tra i nuovi adepti. One Piece si conferma un fenomeno mediatico unico, capace di ammaliare generazioni diverse e con una fanbase senza precedenti: ogni giorno su migliaia di siti, pagine Facebook, canali YouTube e forum online interamente dedicati gli appassionati discutono e si confrontano, cercando di indovinare il prossimo colpo di scena. 

Merito soprattutto del genio di Oda, in grado di creare un’opera appassionante, multicolore e capace sempre di rinnovarsi pur restando fedele a sé stessa e ai canoni (stretti) dello shōnen manga classico. Infatti, nonostante One Piece adotti una struttura narrativa ricorrente (nuova saga, nuovi villain, nuovi power-up), il 45enne autore nato a Kumamoto è riuscito a sfruttare al massimo le caratteristiche del fumetto nipponico per ragazzi. Il contesto piratesco rimane presente sullo sfondo, ma rappresenta soltanto un escamotage attraverso il quale l’autore conduce i suoi personaggi alla scoperta di luoghi, civiltà e culture sempre diversi, mescolando elementi reali e immaginari in maniera bizzarra e al limite del surreale. In questo modo è possibile incontrare un popolo che ricorda i nativi americani abitare un’isola sospesa nel cielo, esseri simili alle sirene norrene che vivono in una bolla sottomarina e creature uscite dai racconti dell’orrore che popolano quello che sembra un Triangolo delle Bermuda. 

Nonostante il gigantesco “melting pot” di ingredienti apparentemente scollegati, Oda dimostra di saper mantenere il filo logico della storia, che si snoda da oltre un ventennio continuando a tenere il lettore col fiato sospeso. Il tratto dell’autore, morbido e accattivante, seppur non sempre preciso e a volte troppo confusionario si sposa alla perfezione con il clima di baraonda e goliardia che contraddistingue i personaggi. Proprio il character design, sempre azzeccato ed innovativo, rappresenta probabilmente insieme al world building il vero punto di forza dell’opera. Infine Oda, pur mantenendo il target giovanile dell’opera, ha saputo trattare varie problematiche del mondo reale inserendo validi spunti di riflessione e di critica, ad esempio riguardo a tematiche come il razzismo, la schiavitù, l’ecologia, le guerre e la povertà. 

Insomma, per ora la formula di One Piece continua a risultare vincente, convincendo critica e lettori, e chissà che in un futuro non troppo lontano vedremo la nave della ciurma più sgangherata dei sette mari gettare l’ancora definitivamente, consegnando ai posteri quella che sarà ricordata come una delle più grandi epopee del fumetto giapponese e non solo.

– Tommaso Guiducci

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