Nella fiction contemporanea, è sempre più comune che un fumetto, un film,
un romanzo, un videogioco, una serie televisiva abbiano più di un’incarnazione
nei diversi mezzi di comunicazione, divertendosi a immaginare versioni più o
meno leggermente differenti eppure convergenti... complice la passione e l’amore
per i personaggi, le atmosfere, i linguaggi e le storie.
A volte questo capita non in contemporanea fra i vari media, bensì a partire da opere preesistenti, che hanno ancora molto da raccontare. Da qualche tempo, capita in particolare di ritrovare a fumetti interi romanzi, come l’epocale
Sostiene Pereira
(1994) di Antonio Tabucchi, che si aggiudicò il Premio Campiello e suscitò
un vivace dibattito sul rapporto fra letteratura e potere
(complice la “discesa in campo” di un famoso imprenditore italiano), nel 1995 adattato
per il cinema da Roberto Faenza con il non casuale contributo
dell’immenso Marcello Mastroianni.
In questa nuova versione a fumetti,
Marino Magliani e Marco D’Aponte ci riportano nella Lisbona dell’agosto 1938,
dove “un tranquillo giornalista deluso dalla vita conosce un giovane irrequieto
e scopre una possibilità di rivincita in una Europa che puzza di morte”, come ha
ben riassunto qualcuno.
Pur
restando estremamente fedeli al romanzo nei suoi protagonisti e ambientazioni,
i due autori sembrano ridargli nuova vita attraverso i tanti contrasti,
“la resa del
tempo che passa” (come dice Paolo Di Paolo nella prefazione) e perfino certi odori, come le frittate della portinaia “spiona”
(ma nelle lezioni di Letteratura Portoghese che Tabucchi teneva in via Cairoli
a Genova erano di minestrone).
E la storia e le storie continuano...
Nessun commento:
Posta un commento