Nel primo volume sono al centro amore, esotismo,
combattimenti e uno sguardo su un’affascinante disciplina
orientale improntata a forza e saggezza sono alla base di un’avventura
movimentata e ricca di suspense in cui il vivace talento di Bernard si esprime
al meglio. Seguendo il disinvolto spostarsi del racconto tra il
presente in teatro e la dimensione del ricordo, le splendide immagini di Roca
alternano interni ed esterni parimenti suggestivi. Dalla plastica sensualità
dei corpi dei giovani personaggi (da notare la finezza dei tatuaggi sulla pelle
della bella Tomo) alla raffinatezza delle vesti orientali,
dall’ampio respiro dei paesaggi giapponesi all’oscurità fiammeggiante della
grotta funestata dalla violenza, Roca attinge a una palette cromatica vivida ed
estesa e dimostra ancora una volta la sua esemplare maestria nell’utilizzo di
luci e ombre
Nel secondo volume è protagonista Jésus Betz, il tronco
umano che sua madre definisce “puro amore come il nostro
Cristo”, in un toccante racconto di formazione articolato in un susseguirsi di
disavventure che non bastano tuttavia a soffocare la speranza e una pervicace
voglia di vivere. Figlio di padre ignoto e cresciuto in povertà con la madre e
un fratello “normale”, Jésus cerca di trovare il suo posto nel mondo, a dispetto
della propria sfortunata condizione fisica, e confidando in un
dono che non lo abbandonerà mai: il talento di una voce meravigliosa. Sotto
forma di una lettera indirizzata alla madre, Jésus racconta la sua storia. Una
storia incredibilmente delicata, che risuona come un monito a non arrendersi
mai e credere in sé stessi a dispetto delle avversità.
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