La retrospettiva milanese allo Spazio Mostre “Guido Nardi”
dell’ateneo meneghino è aperta fino al 29 maggio e percorre in
particolare gli anni ambrosiani di Steinberg, rivisitando diversi aspetti del suo lavoro sulla metropoli, la
sua architettura e gli spazi del vivere quotidiano. La mostra
è curata
da Ilaria Valente, Luigi Spinelli e Cassandra Cozza e contiene documenti originali
dall’Archivio storico del Politecnico di Milano, dagli Archivi Domus e collezioni private, con
riproduzioni di opere e disegni dalla Saul Steinberg Foundation di New York,
dall’Archivio di Giovannino Guareschi a Roncole Verdi di Busseto
(PR) e da altri archivi, fra cui quello della Triennale di Milano e Teche RAI,
per l’intervista di Sergio Zavoli “Saul Steinberg: l’essenza totemica” a New
York nel 1967 per il programma Incontri.
Steinberg, conosciuto in tutto il mondo per i suoi disegni
sul settimanale New Yorker, ma ben
noto anche per le sue sculture, collage e murales, nonché attento osservatore della
vita e i paesaggi urbani, è stato studente della Facoltà di Architettura al
Politecnico dal 1933 al 1940. Qui sotto, un intervento del grande illustratore Tullio Pericoli sulla figura di Steinberg al Politecnico:
Nessun commento:
Posta un commento