mercoledì 22 maggio 2019

Hayao Miyazaki, un mondo di libri (francesi)

Negli ultimi 6 mesi in Francia sono uscite 5 nuove pubblicazioni dedicate al grande regista giapponese Hayao Miyazaki. Nello stesso periodo, in Italia abbiamo visto arrivare soltanto la ristampa aggiornata del saggio curato da Matteo Boscarol per Mimesis Edizioni, I mondi di Hayao Miyazaki. Ai campionati mondiali di saggistica, l’Italia sembra perdere spesso e volentieri. Per le ragioni più ovvie e varie. Per esempio: è vero che social media e influencer hanno quasi privato di dignità il mondo dei lettori e dell’editoria con la nuova cultura “a spicchi e mozzichi”, eppure ci sono Paesi che all’opera da leggere, sfogliare e riporre in libreria non rinunciano.

Ripartiamo allora dalla Francia con veloce carrellata sulle monografie pubblicate in questi mesi e tutte facilmente reperibili. Gael Berton e Third Editions ci hanno permesso di leggere lo scorso autunno, un po’ prima dell’uscita in libreria, il volume L’oeuvre de Hayao Miyazaki: Le Maitre de l’Animation Japonaise (2018). Berton è un appassionato, non uno studioso. Ciononostante, il suo lavoro di ricerca, nell’epoca di Wikipedia, non s’è fermato a mera elencazione di vicende biografiche e opere del regista. O meglio la struttura è proprio quella, ma la composizione del volume procede con una certa grazia narrativa e una passione che non sovrasta mai l’oggetto delle argomentazioni. Si vede che Berton non è uno studioso, eppure ogni cosa la colloca al posto giusto, in ordine cronologico, e con discreto spirito d’osservazione così da ritrarre Miya-san e le sue opere cercando appigli tematici, punti di riferimento e soprattutto il suo inafferrabile sense of wonder. Un libro completo sotto ogni punto di vista, anche per la sollecitudine nel ricordare al lettore i nomi di chi gravita o ha gravitato intorno a quel mondo artistico. Unico aspetto poco gradito, l’inserimento dei titoli delle opere televisive e cinematografiche con i caratteri giapponesi e font un po’ sproporzionati.

In autunno è uscito anche Un Monde Parfait Selon Ghibli di Mathis Alexandre (Playlist Societ, 2018), il cui intento è quello di esplorare un modo di fare cinema secondo l’ottica dello studio fondato da Miyazaki  e Toshio Suzuki, autentica macchina produttiva che in Giappone non ha eguali.

Un bel volume, riccamente illustrato, è Hayao Miyazaki, Nuances d’une oeuvre realizzato da Victor Lopez, Vivian Amalric e Julie Proust Tanguy per Moutons Electriques (2018).

Sebastien Benedict ha scritto invece Hayao Miyazaki: Au Gré du Vent (Rouge Profond, 2018). Semplicemente cavalcando il vento del titolo, l’intento dell’autore si prefigge usuale escursione nel cinema e nelle ideologie del regista fermando l’attenzione sugli aspetti noti e quasi mai avviando modalità di ricerca più ardite. Peccato.

Disponibile dal 16 maggio, infine, Hayao Miyazaki et l’Acte Créateur di Emanuel Trouillard, pubblicato da Editions L’Harmattan, presso cui erano già usciti altri due studi molto fecondi e molto ben documentati del professor Stéphane Le Roux, rispettivamente dedicati a Isao Takahata e Hayao Miyazaki. La copertina di questo volume non è tra le più invitanti e originali, ma ovviamente conta la sostanza al suo interno. Dove, la prospettiva sulla creazione e i tanti creatori che stanno dentro l’opera miyazakiana muovono i fili di una trattazione piuttosto interessante.

Mario A. Rumor

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