domenica 30 dicembre 2018

“Aquaman”, il signore di Atlantide al cinema

In fondo “uno sfigato che parla con i pesci” è ancora un po’ l’idea del supereroe Aquaman della maggior parte delle persone, ex bambini degli anni Settanta e Ottanta che lo ricordano per la serie animata de I Superamici (gli altri non lo conoscono proprio, come la quasi totalità degli attori coinvolti). Dove, in effetti, assieme a Superman, Batman e Wonder Woman (e alcuni ragazzini ispirati agli amici di Scooby Doo), risulta davvero “uno sfigato che parla con i pesci”.

Non che la vita fumettistica del signore del regno di Atlantide fosse stata molto più ricca: è stato creato per la National (antesignana dell’odierna DC) nel 1941 da Mort Weisinger, futuro carismatico (e tirannico) editor di Superman e dal disegnatore Paul Norris – e la cosa è stata celebrata da apposito un eastern egg nel film – ma è palesemente ispirato dal Namor del grande Bill Everett, ideato due anni prima per la Timely, cioè la futura rivale Marvel. Anche nel nome: se Namor era l’anagramma di Roman, Aquaman è un mix di latino e inglese (per gli americani molto sofisticato, per un italiano quasi ridicolo). Nella versione più nota delle sue origini si chiama Arthur Curry è figlio del guardiano del faro Thomas Curry e di Atlanna, sovrana del regno sottomarino di Atlantide. Negli anni Novanta lo sceneggiatore Peter David ha rinnovato il personaggio con un ciclo di 43 storie dal 1990 al 1998, in Italia raccolte in volume dalla RW Edizioni lo scorso 11 novembre: in alto la copertina del primo, 320 pagine sul Re dei Sette Mari con Aquaman: Time and Tide nn.1-4 e Aquaman nn.0-8), rendendolo più affascinante e tormentato: inoltre, non parla più ai pesci, ma comunica con loro telepaticamente.

È questo, almeno in spirito, l’Aquaman nel sesto lungometraggio del DC Extended Universe, diretto dal malaysiano naturalizzato australiano James Wan ancora con Jason Momoa, che già lo aveva interpretato in un fugace cameo nel velleitario Batman v Superman (2016) e coprotagonista nel confuso Justice League (2017). Momoa, nato ad Honolulu da una caucasica e da un hawaiano, è meticcio proprio come Aquaman (gli atlantidei razzisti gli danno del “mezzosangue”) ed è noto per aver interpretato personaggi fantasy come Khal Drogo nella serie tv Il Trono di Spade o Conan the Barbarian (film 2011)... e in effetti Aquaman è in tutto e per tutto un fantasy con un eroe riluttante.

A questo link in anteprima le impressioni del nostro diretùr Loris Cantarelli, mentre a quest’altro trovate mezz’ora in inglese con quanto mostrato sui mass media prima dell’uscita... ma per gli appassionati, una storia a fumetti di Peter David rimane il miglior Aquaman possibile!


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