Il Perdono d’Assisi è una grande festa fin dal 1216... e al Convento Santa Croce dei frati minori francescani di Villa Verucchio (RN) da giovedì 2 a mercoledì 29 agosto il tradizionale Perdono d’Assisi va in scena anche attraverso il fumetto.
Nel suggestivo chiostro che ospita il cipresso più vecchio d’Italia (e forse d’Europa) che la tradizione vuole piantato proprio dal santo di Assisi, è allestita la mostra “San Francesco. Un’esperienza di Dio”. In collaborazione con il festival Cartoon Club, propone il patrono d’Italia nei fumetti di tutto il mondo. Anche e soprattutto nel mondo delle “nuvolette” (da quelle d’oltreoceano a quelle d’Oltralpe), san Francesco – con santa Chiara (patrona della televisione e delle telecomunicazioni) in una sezione apposita – non perde le sue ben note caratteristiche di uomo dalla vita avventurosa, grande comunicatore e innamorato di Dio.
Medium popolare per antonomasia, il fumetto ci si aspetterebbe che abbia avuto in Francesco un personaggio privilegiato. In realtà, pur essendo il santo forse più apparso nei comics, le storie disegnate con protagonista il Poverello d’Assisi non sono poi così tante come il Santo più popolare d’Italia e tra i più conosciuti e amati al mondo farebbe pensare. Gli autori, però, sono di enorme levatura: da Dino Battaglia a John Buscema, dall’irriverente Altan a Gianni de Luca, da Giorgio Trevisan a Luca Salvagno, fino ai più recenti Roberto Battestini e Maurilio Tavormina.
La mostra propone un excursus originale e suggestivo, che prende le mosse dal fumetto italiano del dopoguerra, tra storia, leggenda e fascinazione, come nel caso del grande Franco Caprioli e “La leggenda della pietra bianca” pubblicato su il Vittorioso (1963). A incontrarsi in punta di matita con l’esperienza di Francesco si sono succeduti Giacinto Gaudenzi (nella fin troppo asciutta La storia d’Italia a fumetti di Enzo Biagi) e Francesco Gamba, un giovane ma già abile Gianni de Luca, Renato Frascelli, Gino Gavioli e i più contemporanei Alberto Azzimonti e Simone Delladio. Senza dimenticare lo splendido tratteggio, come suo costume, di Giorgio Trevisan, perfettamente a suo agio nel fumetto storico religioso.
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