La prima domanda è retorica: si può o si deve prendere in giro i supereroi?
Rob - Non è obbligatorio, forse neanche necessario. Infatti, secondo me, noi qui non lo facciamo nel senso della derisione. No, Supereroi esplora la parte che è lasciata al lettore, quella in cui la fantasia corregge tutte le necessarie illogicità di storie tanto elaborate come quelle dei moderni dèi di un tempo.
Mau - Troppo forte la tentazione per non cedere. Non siamo stati i primi a farlo e non saremo gli ultimi. Dissacrare, deformare, capovolgere, decontestualizzare e giocare a “normalizzare” queste creature mitiche e portentose con cui siamo cresciuti è troppo divertente.
Come avete scelto e coordinato gli argomenti da trattare sia nelle vignette che nel testo per riportare sulla Terra, fra noi umani, i protagonisti super del libro?
Rob - Non ci siamo coordinati. Cioè, sui personaggi sì ma sul resto no perché siamo amici, soci e sodali da cento anni e ognuno sa grosso modo cosa farà l’altro. È la comodità di essere diventati un po’ fratelli.
Mau - Vero, abbiamo operato su strade parallele, come per il lavoro precedente sui “robottoni” (È tutto un Manga Manga) Roberto da Roma io da Varsavia. Istinto, telepatia (rido...) e coincidenze non casuali hanno fatto il resto.
L’umorismo serve a smascherare gli eroi, mostrando i punti deboli o sviste della loro genesi a fumetti? È un modo per avanzare una critica a personaggi magari poco credibili o ai loro autori?
Rob - No, è un modo per celebrare la normalità, ammesso che ne esista una. Perché volare o fermare un treno con una mano, alla fine non è difficile se sei stato irradiato da raggi cosmici. Ma mantenere una famiglia numerosa quando porti a casa 1200 euro al mese è un trionfo di organizzazione basica con cui alla fine anche Clark Kent deve confrontarsi se vuole piacerci davvero.
Mau - Pretendere di essere credibili dentro certe calzamaglie e ostentare libertà di movimento nonostante esoscheletri e armamentario dice già tutto. Tutta la mia solidarietà e ammirazione ai cosplayer, attori e attrici che si calano in quei ruoli, fingendo nonchalance, ma che non vedono l’ora che l’esperienza passi in fretta.
E dove si nasconde invece l’ammirazione sottile? Intendo: sia nelle vignette e nei testi…
Rob - Nell’aver fatto questo libro. Uno sulla politica o sui cardatori di lana, per esempio, ci sarebbe risultato meno coinvolgente. Per quanto, i cardatori di lana…
Mau - Siamo debitori ai supereroi di emozioni impagabili. Dobbiamo a loro un’infanzia spensierata in cui abbiamo oscillato tra i grattacieli attaccati a fili di ragno e sconfitto incubi e paure pensandoci ipertrofici e verdi.
Ho notato frecciatine a personaggi della politica italiana: ho l’impressione che loro non saranno mai supereroi per gli italiani…
Rob - Hai notato bene. Però spesso lo sono di molte procure ma siamo disposti a scendere a patti: noi li facciamo diventare i nostri supereroi però loro, in cambio, fanno qualcosa per meritarlo.
Mau - È il passato nella satira politica che ritorna. Ostentiamo con orgoglio i segni! Considerato il periodaccio e certi bersagli forse sarebbe il caso di rimettersi all’opera (anche) in questo senso.
Bella mossa parlare di Mork, l’unico ad aver battuto il supereroe dei rubacuori Fonzie, o introdurre il giapponese Uomo Tigre: dalla lista è rimasto fuori qualche nome che, magari per ragioni di spazio, non avete potuto inserire?
Rob - Papà e mamma e la mia fidanzata, per me. Ma adesso mi rendo conto che veramente sto personalizzando in modo esagerato e vi chiedo scusa.
Mau - Sì, ma a un certo punto era necessario chiudere o non ne saremmo venuti mai fuori. Inizialmente avrebbero dovuti essere 30, poi sono diventati 35 e infine 40. Avrei voluto tirar dentro anche Roger Ramjet, The Impossibles e altri personaggi di cartoni considerati “minori”. In coda c’erano anche Bruce Lee, Walker Texas Ranger, SuperFantozzi...
Pure l’ultima domanda è retorica: servono ancora i supereroi, tra fumetti e “cinecomics” nelle sale e in serie tv? Non rischiamo davvero una saturazione, con conseguente perdita di passione e devozione nei loro confronti?
Rob - Ma no, perché il mondo è come quando fai la spesa: c’è chi torna a casa con la pizza e il gelato, tipo mo, e chi con il tofu. Più offerta c’è e più vai incontro alla varietà di gusti. Il mio supereroe preferito, tra quelli che trattiamo, è Bud Spencer. Però ti devo smentire perché non mi pare che tu abbia fatto domande retoriche. Anzi, sei stato in tema. Un supereroe delle interviste è uno che fa così.
Mau - Per quanto mi riguarda direi che la saturazione c’è già stata, ma il mercato continuerà a “reloadarli” e sfornare come modelli di smartphone, per ragioni facilmente intuibili. Confesso di far fatica a orientarmi tra varianti e declinazioni su larga scala. Forse sarebbe necessario un reset o una pausa. Io per reazione sono tornato a riguardarmi le prime cine-trasposizioni e la serie di Batman retro… esatto, quella! Dove lo squalo che attacca viene sconfitto con l’apposito spray.
E allora, chi legge fumetti (ma anche chi non lo fa abitualmente!) non si faccia sfuggire questi Supereroi... nessuno se ne pentirà!
– Mario A. Rumor
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