mercoledì 10 aprile 2019

Di nuovo a bordo del Bebop, in home video

Tutto uguale e tutto diverso: deve essere questo il motto ideale da appiccicare al film Cowboy Bebop - The Movie: Knockin on Heavens’ Door (2001), finalmente di ritorno in home video 16 anni dopo l’uscita nelle sale italiane grazie a Columbia TriStar. Tutto uguale come allora, tranne per il fatto che adesso è Dynit a rilanciare la pellicola, e per la prima volta in alta definizione, in una edizione per l’home video disponibile dal 20 marzo che prevede doppio disco (Blu-ray e dvd), booklet ed extra imperdibili.

Confrontato con la serie tv creata da Shinichiro Watanabe nel 1998, il design del film appare subito rispettoso ma al cinema Cowboy Bebop ha acquistato ovviamente credenziali visive e tecniche tutte personali. Anche se l’aspetto è quello noto, dettagli e ombreggiature sono stati proposti in maniera differente. Un aspetto sul quale il regista Shinichiro Watanabe, attesissimo con il nuovo anime Carole & Tuesday che esce proprio oggi in Giappone, ha puntato molto, allargandolo poi alla scelta e all’utilizzo dei colori fino all’organizzazione dei setting, per alcuni dei quali si è resa necessaria una trasferta addirittura in Marocco per ricerche e documentazione (per la scena di Spike a spasso per i mercatini di Marte).

Primo lungometraggio dello studio BONES, Cowboy Bebop - The Movie si avvale di uno staff di animatori e disegnatori che Watanabe ha selezionato con estrema cura, cercando tra coloro che già vantavano esperienza nel cinema. Un po’ in contropiede il regista si è trovato quando, numerose, sono fioccate le richieste di sakkan e disegnatori per prendere parte al progetto. Nella mischia dei nomi, un artista è stato voluto a tutti i costi: Atsushi Morikawa, autori dei fondali, convocato per prendere il posto di Junichi Higashi che su Cowboy Bebop si era occupato delle stesse mansioni in tv.

Non Watanabe ma il produttore Masahiko Minami ha invece chiesto all’animatore e regista Hiroyuki Okiura (Jin-roh) di realizzare la sigla di apertura del film: un pugno nell’occhio dal taglio realistico ottenuto dopo discussioni e convergenza di idee tra lui e il regista Watanabe (discussioni del tipo: raccontami gli episodi tv che ti sono piaciuti di più, e perché).

Tanta solerzia nella selezione della squadra di lavoro possiede una sua logica. Per esempio: l’animatore e chara designer Toshihiro Kawamoto era convinto che per fare un lungometraggio degno della fama e del successo di Cowboy Bebop fosse indispensabile capire dal principio cosa potessero offrire gli animatori e i disegnatori coinvolti (e difatti Watanabe ha immediatamente invitato a bordo Yutaka Nakamura, un esperto di scene d’azione). Per niente interessati a realizzare un film dalle proporzioni esagerate quanto a qualità delle animazioni, per ovvie ragioni di tempo e costi, l’idea fondante dello staff è stata: facciamo un film con semplicità cercando di ottenere il meglio possibile.

Ambientato negli eventi raccontati tra gli episodi 22 e 23 della serie tv, il film narra la caccia che l’equipaggio del Bebop dà a un pericoloso terrorista colpevole di aver fatto saltare in aria un camion con dentro una misteriosa arma biologica. Pure in merito ai risvolti narrativi, Watanabe è apparso piuttosto riflessivo fin da inizio lavorazione. L’esitazione sul tipo di storia da presentare si è liberata in fretta dalla tentazione di cambiare le carte in tavola ed è rimasta fedele al mondo narrativo e ai personaggi conosciuti in precedenza.

Cowboy Bebop - The Movie si inserisce tra l’altro in una nuova politica di produzioni animate cinematografiche giapponesi dal voluto appeal internazionale che agli inizi degli anni 2000 contagiò studi di produzione e autori per allargare il giro di affari. Una bella compagnia che comprendeva tra gli altri il citato Jin-roh di Okiura, Metropolis di Rintaro, Millennium Actress di Satoshi Kon e il film Escaflowne. Qui sotto il trailer dell’uscita home video: buona visione!

– Mario A. Rumor

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