Come nasce l’evento?
L’evento nasce nel 2017 dopo 8 anni di attività sul territorio pugliese dedicate al gioco e alla cultura in generale. Con l’Associazione Ulisse ci eravamo accorti che abitualmente frequentavamo fiere del settore in tutta Italia e ammiravamo il valore positivo che questi eventi riuscivano a generare mettendo al centro tematiche assai interessanti non solo per i più giovani ma anche per gli adulti. Nella provincia di Barletta-Andria-Trani mancava un evento del settore e così abbiamo lavorato all’organizzazione della prima edizione del GAME che si è svolta in un unica giornata raccogliendo più di mille persone. Dopodiché siamo andati avanti e quasi per caso è nata la collaborazione con il Centro Commerciale Mongolfiera di Andria che ha deciso di far proprio l’evento all’interno degli spazi della galleria. Noi abbiamo subito accettato poiché desideriamo che il nostro evento sia quanto più inclusivo possibile aprendo questo mondo a tanta gente che non lo conosce.
In termini numerici, quanto è cresciuto il GAME in 4 anni?
Siamo passati da mille presenze dell’edizione 2017 alle 10 mila dell’edizione 2020 svoltasi lo scorso 15-16 febbraio. Numeri assolutamente inaspettati se consideriamo che ad Andria non esiste nemmeno una fumisteria. Esiste però una rete di persone e realtà associative che in questi quattro anni si è messa in moto connettendosi con realtà sparse nella regione ma anche in tutta Italia. I numerosi ospiti lo dimostrano. Il GAME cresce sempre più perché vuole essere un dignitoso spazio dedicato al mondo del gioco, fumetto e cosplay senza nessuna megalomania. Sappiamo di essere una piccola realtà che però ci tiene a diffondere questi contenuti in un territorio importante come quello della nostra provincia.
Quali ospiti hanno preso parte all’evento in queste prime 4 stagioni?
Al GAME hanno partecipato importanti esponenti del mondo del game design: Gilbert Gallo, Andrea Lucca, Arturo Benzi, i ragazzi di Household che ha vinto il premio come gioco di ruolo dell’anno a Lucca Comics & Games 2019, Alan d’Amico, Clemente Musa. Abbiamo ospitato doppiatori importanti come Gabiele Lopez (voce di Leonard in The Big Bang Theory), Daniele Giuliani (Jon Snow in Game of Thrones), Alessio Puccio (voce di Harry Potter). Nel panorama cosplay abbiamo ospitato importanti figure di spicco nel settore italiano come Luana Salvatore e Desire Matani. Inoltre sono stati dei nostri Fraws di Parliamo di Videogiochi, Cavernadiplatone e Marco Merrino - Croix89. Oltre loro ci preme ringraziare tutte le realtà associative e i gruppi che ogni anno ci sostengono oltre che i fotografi, i cosplayer, gli espositori e il meraviglioso pubblico che attende con entusiasmo ogni nuova edizione.
Che obiettivi si prefigge ora il GAME?
Sicuramente “esportare” fuori regione il nostro format e lavorare contemporaneamente ad un’edizione estiva perché ogni anno in tanti ce la chiedono. Vorremmo inoltre che il GAME diventasse uno spazio per i tanti talenti che incrociamo ogni anno: dal game design, all’illustrazione fino al k-pop. Quest’anno abbiamo istituito il premio Marco Pietralongo proprio per dare un segnale: i giovani talenti trovano spazio nel nostro evento. Con loro vogliamo lavorare per ampliare questa meravigliosa esperienza per farla crescere.
Sono tante le collaborazioni anche con le scuole durante l’evento. Come si strutturano?
Da anni lavoriamo con i nostri partner per mettere al centro dell’evento il valore formativo del gioco. Ci sarebbe tanto da fare e da dire ma abbiamo preferito avere un approccio cauto lavorando ad un percorso di crescita con le scuole che ogni anno ci seguono. Questo ci ha permesso di organizzare per il 2020 un lavoro sul valore della cooperazione nel gioco con più di cento studenti che si è svolto presso il Centro Commerciale durante il sabato mattina. Abbiamo raccontato ai ragazzi come il gioco potrebbe aprir loro possibilità future nel mondo del lavoro e di come il team-working abbia alla base teorie di gioco cooperativo. Un’esperienza bellissima che sicuramente vogliamo rafforzare e consolidare.
Il gioco è divertimento ma anche lavoro e professionalità.
Qui sotto un bel servizio andato in onda su TeleSveva, l’emittente più radicata nel territorio della Puglia settentrionale:
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