Guido Crepax è stato uno dei maggiori protagonisti del fumetto italiano, e non solo per
la creazione di Valentina. Questa
volta è protagonista di “L’altro Crepax” – da sabato 15 ottobre a domenica 13
novembre 2016 al Wow Spazio Fumetto, il Museo
del Fumetto, dell’Illustrazione e dell’Immagine animata di Milano – un’esposizione
davvero unica che per la prima volta porta al pubblico un aspetto meno noto
della sua produzione: 60 tavole originali disegnate per illustrare le “Clinicommedie”
pubblicate sulla rivista Tempo Medico
dal 1965 al 1993. È sulle pagine di questa importante rivista scientifica che
nascono tipi e silhouette di donna che saranno di ispirazione per le tante eroine
dell’autore milanese e in cui è possibile rivivere alcuni decenni della nostra
vita e del costume, seguendo l’evoluzione della figura del medico. La mostra è
allestita fra l’altro con il contributo dell’Ordine dei Medici di Milano, la
collaborazione dell’agenzia Zadig e Archivio Crepax e la sponsorizzazione tecnica di
Pixartprinting.
Non molti sanno
(FdC se n'è occupato più volte) che, ancor prima di essere un autore di fumetti, Crepax è stato un
illustratore: la sua collaborazione più duratura è
senza dubbio quella con Tempo Medico:
sua è la copertina del n.0 (15 novembre 1958), poi modificata per il n.1 (marzo
1959), così come quasi tutte fino alla seconda metà degli anni Ottanta, spesso
dedicate a ritratti dei maggiori medici italiani, che ricevevano poi in dono il
disegno originale. Nel gennaio
1965, pochi mesi prima della nascita di Valentina su linus n.4 di luglio, Crepax inizia a illustrare la rubrica “Circuito
interno”, poi divenuta “Clinicommedie”, formata da vere e proprie tavole a
fumetti dalla struttura sempre più moderna e animata dal caratteristico stile
narrativo dell’autore: in ogni numero viene presentato un caso clinico sotto
forma di dialogo tra un importante medico e i suoi assistenti, che sulla base
dei sintomi presenti cercano di formulare una diagnosi corretta. Il
lettore/medico può cercare di formularla insieme ai personaggi, e verificare
poi di avere risposto correttamente. La rubrica è stata un appuntamento
irrinunciabile per i lettori: Crepax illustra in tutto 356 casi, fino al
dicembre 1993.
Una produzione
poco conosciuta, poco vista e quasi mai ristampata, ma in cui lo stile
personalissimo dell’autore è ben presente, con figure femminili che pur avvolte
in austeri camici, hanno la medesima sensualità delle sue più celebri protagoniste.
Ad affiancare le tavole saranno esposti i giornali da cui sono tratti, per
mostrare al visitatore come venivano impaginati i disegni, permettergli di
leggere la storia che illustravano e sfidarlo a risolvere l’enigma medico. Il
percorso sarà completato da una piccola selezione delle copertine originali a
colori per la rivista, divenute assai rare perché sparpagliate nelle case e
negli studi di gran parte dei medici ritratti.
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