lunedì 30 gennaio 2017

Gianluigi Coppola in mostra a Chiavari

Si svolgerà a Chiavari (GE) dal 18 febbraio al 19 marzo la mostra “A pennello” sull’opera in immagini di Gianluigi “Didi” Coppola, voluta dalla Società Economica e dal Comune ligure per ricordare, a poco più di un anno dalla scomparsa, il pittore e fumettista, la cui carriera si è svolta nell’arco di ben 65 anni fra Italia e Gran Bretagna.

L’articolata attività espressiva di Coppola, nato a Chiavari il 16 aprile 1928, ha avuto inizio nel campo del fumetto, si è poi sviluppata nel settore dell’illustrazione editoriale e si è conclusa con la pittura di mare, senza dimenticare una divertita attività collaterale di ritrattistica e caricatura. La mostra documenta queste quattro facce di una personalità artistica e umana ricca di pregi e di sfumature.

Trasferitosi nel 1949 a Milano per lavorare al giornale a fumetti Goal edito da La Gazzetta dello Sport, affianca Ferdinando Tacconi per Nat del Santa Cruz e Franco Paludetti per Sciuscià, due serie tra le più caratterizzanti il fumetto italiano del dopoguerra. Nel 1954 parte per Londra, dove lavora per due decenni, come fumettista per serie western e belliche, ma anche illustratore per gialli e romanzi classici, nonché come designer pubblicitario. Nel 1979 inizia una lunga collaborazione con gli Oscar Mondadori, illustrando classici per ragazzi e partecipa con gli amici Emanuele “Lele” Luzzati e Flavio Costantini alla rivoluzionaria enciclopedia per ragazzi Io e gli altri (1979-73, con aggiornamenti fino al 1986), senza farsi mancare collaborazioni con Playboy e Penthouse, Dylan Dog e Martin Mystère, libri didattici per la Cideb di Rapallo (GE) e la ritrattistica e pittura di mare, con precisione certosina di vascelli d’epoca e imbarcazioni contemporanee.

Scomparso a Genova il 24 agosto 2015, Coppola è stato una persona speciale, con l’aspetto da elegante avventuriero marinaro e l’amichevole presenza di conversatore affabile, grazie al quale ha dispensato generosamente amicizia e buonumore. L’esposizione, voluta dalla famiglia, è curata dal nostro amico e collaboratore Ferruccio Giromini con gli architetti Pablo Pagés e Bruno Ronco, il patrocinio della Fondazione Arnaldo e Alberto Mondadori e il contributo della Sergio Bonelli Editore. Accompagna la mostra un catalogo con riproduzioni di molte opere esposte, documentazione biografica dell’artista, testimonianze e interventi critici.

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