martedì 21 giugno 2022

Lo Scarabocchiatore in una nuova rivista a fumetti

A tre anni dalla sua nascita (ne abbiamo parlato un paio di volte sulle pagine di FdC e in questo stesso blog), l’Associazione Lo Scarabocchiatore continua a stupire. Questa volta lo fa dimostrando che la volontà di cooperare per dare spazio a chi ha voglia di mettersi in gioco esiste ancora. È nata infatti la rivista Lo Scarabocchiatore a Fumetti, dal format unico che permette a grandi autori e a giovani promesse di susseguirsi a colpi di storie brevi e assaggi di capitoli di nuove avventure ancora inedite. Lo Scarabocchiatore, così come l’intera ciurma che compone l’associazione, non ha dubbi che gli autori che si mettono in gioco siano talenti che necessitano solo di avere un po’ di spazio per essere conosciuti.

La nuova rivista è già disponibile in pre-ordine, con oltre 200 pagine di storie raccolte in un albo formato A4 brossurato fresato e 3 copertine differenti: qui sopra 2 da cui sono tratte anche delle stampe (opera di Marco Bianchini e Giancarlo Olivares), a cui se ne aggiunge una di Stefano Zattera. Lo speciale vede inoltre la partecipazione straordinaria di Eugenio Sicomoro, Silver, Maicol & Mirko, Roberto Recchioni, Lorenzo Palloni e Sudario Brando. Grandi artisti che si rivelano essere anche audaci sostenitori delle “nuove leve” e dell’iniziativa a sostegno del mondo del fumetto. Le loro storie si alternano a quelle degli artisti emergenti, ponendo l’accento su un insieme di storie eterogenee pronte a soddisfare la fantasia dei lettori.

Gli emergenti – Monica Petronzi, Viviana Giovannini, Fabio Amodio, Giuseppe Cristiano, Toni Viceconti, Marco Ferrandino, Fabio Fiorebello, Martina Matta, Maria Chiara Palladino, Massimiliano Vitiello, Ciro Sannino, Andrea Modugno, Andrea Abilio Quarti, Aldo Terminillo, Andrea Manfredini, Gabriele Ghirelli, Luana Belsito, Fabrizio Quartieri, Roberto Fabris, Niccolò Storai, Chris Pace, Umberto Sacchelli, Andrea Osella, Gloria e Chiara Meluzzi, Nick Massimo, Felice Montoro, Davide Lachi e Simone Daraghiati – trovano spazio nel nuovo format de Lo Scarabocchiatore a Fumetti che, come dice il presidente dell’associazione Mirko Leo, « nasce spontaneamente come la naturale evoluzione di quello che l’associazione rappresenta. Ribadiamo sempre che il nostro compito è quello di dare spazio e visibilità ad artisti talentuosi ai quali serve solo l’occasione di essere visti. Così abbiamo scelto di fare un passo in più, o meglio, un salto nel vuoto convinti che il nostro paracadute sia stato disegnato a mano dal segno di ogni artista che sarà presente sulla rivista. Questa nuova iniziativa e l’innovazione che porta con sé è l’espressione del nostro modo di fare fumetto. Un modo dove il lavoro in gruppo e il sostegno tra artisti è il terreno in cui fare germinare nuove storie. L’associazione non è solo un appoggio per dare visibilità ma un luogo virtuale dove si instaurano legami e amicizie vere capaci di abbattere i chilometri che ci separano».

Questo paracadute disegnato a mano trova anche il favore dei venti che lo sostengono, dalla sponsorizzazione che la redazione dell’associazione sta riservando a ogni singolo autore emergente. Ora non resta che trovare la giusta curiosità per prendere la rivista tra le mani e leggerla...

domenica 19 giugno 2022

Alberto Brambilla direttore artistico di Riminicomix

Tra le novità di questo 2022, la fiera Riminicomix che come sempre si tiene all’interno del festival Cartoon Club (quest’anno giunto alla sua 38° edizione, nel tradizionale spazio di piazzale Fellini, nel cuore di Marina centro a Rimini dall’11 al 17 luglio prossimi) festeggerà dal 14 al 17 luglio il suo primo quarto di secolo con una 25° edizione profondamente rinnovata... a partire dal direttore artistico Alberto Brambilla, che qui intervistiamo per la prima volta nella sua nuova veste. 

Raccontaci qualcosa di te. Qual è stato il tuo percorso professionale? 

Sono stato lettore di fumetti da sempre, ma sono finito per davvero nel loro gorgo soltanto all’università, quando ho fatto uno stage presso la Fondazione Franco Fossati per organizzare le mostre della fiera Cartoomics 2009 che all’epoca era curata da loro. La cosa mi è piaciuta e ho continuato a collaborare con loro, finché nel 2011 non abbiamo aperto WOW Spazio Fumetto a Milano, dove ho lavorato per 8 anni, curando o co-curando quasi tutte le mostre e gli eventi. In quel contesto, nel 2016 ho contribuito a fondare il festival delle autoproduzioni Bricòla, di cui si è appena svolta la quinta edizione e di cui continuo a essere uno degli organizzatori nonostante non lavori più al WOW. Nel frattempo ho iniziato a scrivere per il sito Fumettologica, con qualche puntata anche sul mensile cartaceo Fumo di China e altre riviste, a collaborare con ReNoir Comics, Editoriale Cosmo, Hachette… Mi occupo anche di didattica del fumetto, ad esempio all’interno del corso “Il piacere della scrittura” dell’Università Cattolica di Milano e da quest’anno presso la sede milanese della Scuola Internazionale di Comics

Qual è la mostra di cui sei più orgoglioso tra quelle che hai ideato? 

Al WOW ne abbiamo organizzate molte, perciò è difficile scegliere. Ne cito brevemente tre, diversissime tra loro. 

Dylan Dog - 25 anni nell’incubo” è stata la prima mostra davvero imponente che abbiamo realizzato, a meno di 6 mesi dall’inaugurazione del museo. La ricordo ancora come un’impresa eroica, in gran parte allestita solo in due, lavorando tutte le notti per una settimana. Mi ha mostrato cosa potevamo riuscire a fare… e soprattutto cosa dovevamo evitare di fare! 

Il fantastico mondo dei Peanuts” è forse la mia mostra del cuore per via del soggetto. Abbiamo scelto con cura le strisce da riprodurre tra tutto il corpus della serie e ideato le installazioni multimediali più riuscite della mia carriera. E al centro del percorso, come in uno scrigno c’erano una decina di originali preziosissimi; io, che non avevo mai avuto in mano un disegno di Schulz, ero praticamente in sindrome di Stendhal. 

Infine “L’arte di Jack Kirby, the King of Comics”, a memoria la più grande raccolta di disegni originali del Re mai esposta in Italia. Mostra che ho fortemente voluto, e per la quale ho riunito un team stellare di collezionisti e di critici fumettistici, che hanno commentato ciascuno una tavola in mostra. 

Qual è in questo momento la tua visione per Riminicomix? 

Mi sono fatto l’idea che il festival abbia due anime: una più legata al fumetto italiano mainstream, come Bonelli, Disney e Diabolik, e l’altra fatta dai cosplayer che hanno sempre affollato la manifestazione. In mezzo, il pubblico generalista, famiglie, villeggianti, curiosi, che vanno attirati con qualcosa di noto e stupiti con qualcosa che non conoscono. Per questo il programma che stiamo organizzando quest’anno si basa su due pilastri, uno per tipologia di pubblico. Allestiremo due mostre chiave. La prima leggerà sotto una inedita luce “femminile” il personaggio di Diabolik nei suoi 60 anni, al cui tema è dedicata anche la locandina di Cartoon Club delle bravissime Giulia Massaglia e Stefania Caretta, con tanto di spettacolo serale inedito. La seconda racconterà il successo di Pippo nei suoi 90 anni... ma le sorprese non finiscono certo qui!

Cosa ci puoi dire almeno qualcosa sugli incontri? 

Personalmente devo dire che non sopporto, all’interno dei festival, le presentazioni vere e proprie, con gli autori che parlano del proprio libro come potrebbero farlo in una qualsiasi libreria. Penso che sia giusto approfittare della presenza nello stesso posto di più autori - ma anche editori, doppiatori, critici… - per farli dialogare su temi trasversali. In poche parole, meno marchette e più confronto di idee. Sono convinto che il pubblico la pensi allo stesso modo. 

Ci sarà qualche novità importante a livello di stand? 

Il mio obiettivo è riportare a Rimini quegli editori di fumetto che nelle ultime edizioni hanno disertato la fiera, e coinvolgerne di nuovi. Riminicomix è la principale fiera estiva italiana, e, forti del grande afflusso di pubblico che ha sempre avuto, vorremmo che tornasse a essere un appuntamento importante per le case editrici. In più, stiamo valutando la possibilità di allestire una Self Area / Artist Alley, per dare spazio a autoproduzioni, collettivi, autrici e autori che meritano visibilità e che alimentano dal basso il sistema-fumetto. 

Un sogno che vorresti realizzare con Riminicomix? 

Sicuramente tornare ad allestire una mostra sui Peanuts, con un taglio diverso e originali ancora più spettacolari. 

 

mercoledì 8 giugno 2022

Con “Fumo di China” gratis incontro a Sergio Staino

Sostenuta dal Comune di Milano, da Regione Lombardia e da Fondazione Cariplo, finalmente in questa tarda primavera 2022 torna in scena al Piccolo Teatro Grassi la rassegna “Milano per Gaber”, che rinnova l’attualità e il valore dell’eredità del Signor G.

A chiudere il primo ciclo di eventi, venerdì 10 giugno 2022 alle ore 20.30 al Piccolo Teatro Grassi si tiene un incontro con Sergio Staino, appezzato disegnatore, scrittore, regista e operatore culturale.

Anima inquieta della sinistra marxista – peraltro intervistato nel nostro servizio di copertina su FdC n.301 dall’amico comune Luca Boschi, nel suo ultimo servizio per noi... di cui trovate qui un estratto – ha da poco pubblicato Storia sentimentale del PCI (anche i comunisti avevano un cuore) per Piemme. In questa occasione gli spunti di Giorgio Gaber accompagneranno per un’ora e mezza senza intervallo la testimonianza di una vita intensa di militanza e di appartenenza.

La Fondazione Giorgio Gaber ha generosamente riservato 20 ingressi per i nostri lettori: i primi 20 che invieranno un’e-mail con il proprio nome e cognome a questo indirizzo con Oggetto “Omaggio Sergio Staino per Fumo di China” riceveranno un biglietto omaggio fino a esaurimento, che potranno ritirare direttamente in biglietteria la sera stessa dell’evento.

martedì 7 giugno 2022

“Fumo di China” n.318 in edicola e fumetteria

Pur con un peraltro incomprensibile ritardo complicato dal “ponte” del 2 giugno, il nuovo FdC n.318 è arrivato nelle migliori edicole e fumetterie di tutt’Italia, con splendida e filologica copertina inedita del munifico Sudario Brando dedicata al nostro amichevole Uomo Ragno di quartiere che festeggia i suoi primi 60 anni.

Dopo un editoriale di saluto a 4 grandi amici del fumetto (i giornalisti Renato Pallavicini e Luca Boschi, i disegnatori Neal Adams e George Pérez, ma anche Luciano Tamagnini  dell’ANAFI mentre andavamo in stampa...) tornano le usuali news dal mondo del fumetto italiano e internazionale (quelle meno viste e più importanti in Italia, Francia, Stati Uniti e Giappone, più le nostre esclusive segnalazioni di mostre di fumetti con tavole originali) a cui segue il nostro abituale dossier, questo mese dedicato ai 60 anni del nostro Tessiragnatele preferito con un piccola ma efficace guida alle storie dell’Arrampicamuri nelle sue tante facce attraverso gli autori che ne hanno firmato le gesta, guidati dall’appassionato Mr. Rob di Niente Da Dire.

Poi un approfondimento su un gigante della Nona Arte, con il lascito enorme di Neal Adams e il ricordo commovente del figlio Josh, l’incontro con Lelio Bonaccorso sul suo Vento di libertà al debutto come autore unico e il ritorno di Art Spiegelman per l’esordio del collettivo Sigaretten (con anche una mostra a Bologna).

Quindi il piacevolmente ritornato per il suo 25° anno Manga Giornale (peraltro nel 60° del primissimo fumetto giapponese pubblicato in Italia) annunciato da uno strillo già in copertina, in una forma più snella di inserto centrale di FdC: la vita e le opere della madre degli shojo manga Hideko Mizuno (capostipite del genere che forse ha avuto più fortuna negli anni Settanta), un film animato soltanto da amare (Belle di Mamoru Hosoda, arrivato anche in Italia) con due approfondimenti sulla “Golden Age” della Toei e Doraemon all’asta da Sotheby’s, più Batman alla maniera dei manga nell’interpretazione con la Justice League di Shiori Teshirogi, e come sempre l’inedita striscia verticale 4-koma Break dell’esperto Andrea “Yuu” Dentuto!

A seguire l’incontro con Elisa Castellano e Giacomo Santini che ci raccontano il loro Oltre le camelie, realizzato con il collettivo Spaghetti Comics e un’altra delle nostre interviste a personalità dello spettacolo: stavolta è Eugenio Finardi a raccontarci che “Siamo tutti come Vil Coyote” e altre curiosità inaspettate sulle sue passioni e i fumetti più amati!

E per chiudere come sempre in bellezza, le nostre abituali 7 pagine di recensioni per orientarsi nel mare magnum del fumetto proposto nelle edicole, fumetterie e librerie italiane, insieme alle rubriche “Il Podio” (i top 3 del mese), “Pollice Verso” (un exploit in negativo), “Il Suggerimento” (per non perdere uscite sfiziose) del multitasking Fabio Licari, oltre a un “Niente Da Dire” (la rubrica curata dall’omonimo portale di divulgazione culturale lanciato da Daniele Daccò detto il Rinoceronte con le sodali Furibionda e Onigiri Calibro 38) sulla serie animata La leggenda di Vox Machina, approfondimenti ad ampio raggio (stavolta sul libro muto Flutti, la guida illustrata agli inferi Hell e l’accattivante Padre e figlio), le rubriche “Tempo reale” di Andrea Voglino (sui fumetti di realtà: tocca al fumetto digitale Smoking Cat) e “Strumenti” (sulla saggistica sempre più numerosa: stavolta Anime. Guida al cinema d’animazione giapponese 1958-1969), più il prosieguo delle strisce di Rebuòboli scritte e disegnate da Luca Salvagno con la versione definitiva del suo Pinocchio Maltese!

Tutto questo e altro ancora su FdC n.318 (distribuito in edicola e fumetteria da Me.Pe. e come sempre acquistabile via PayPal o con bonifico direttamente dal nostro sito), a soli 4 euro – un prezzo bloccato ormai da 6 anni – nel tradizionale formato 24 x 33,5 cm (immutato e caratteristico fin dal nostro sbarco in edicola, oltre trent’anni fa) in 32 pagine tutte a colori: buona lettura!