Questa notte ha raggiunto l’amata moglie nelle vaste Praterie del Cielo il grande Paolo Piffarerio, storico animatore e fumettista noto per i suoi affascinanti disegni
di Alan Ford,
oltre che fra i pionieri del cinema di animazione italiano nella casa di
produzione Gamma Film dell’amico Gino Gavioli (come il vigile siciliano Concilia e il pedone veneto Foresto,
Caio Gregorio er guardiano der pretorio, i cavernicoli Babbut Mammut
e Figliutt), l’equino Vitaccia cavallina, il cowboy Gringo che
si nutriva di carne Montana, con i testi in rima forzata sulla falsariga del brano
Ringo di Adriano Celentano, Taca Banda, il frate Cimabue...).
Dopo l’Accademia di Belle Arti di Brera e
i primi lavori con l’editore Alberto Traini (fra cui una
serie sul popolare calciatore Giuseppe Meazza e una su Larry Semon alias Ridolini), Piffarerio ha collaborato in
coppia con lo sceneggiatore Max Bunker a numerosi progetti per l’Editoriale Corno, dal primo Maschera Nera, Atomik, El Gringo al celebre Alan Ford dopo l’abbandono di Magnus per quasi cento albi, passando per il dettagliatissimo romanzo
storico Fouché (1973) sulla Rivoluzione Francese pubblicato sulle pagine
di Eureka. Ulteriori opere che lo vedono protagonista come disegnatore sono La storia d’Italia a fumetti di Enzo Biagi, oltre a numerose riduzioni a fumetti di famose opere letterarie e la serie Adalberto di Cuorsincero, sul settimanale il Giornalino... che aveva fra l’altro la sua età. Gli volevamo bene e ci mancherà, ma le sue opere rimarranno sempre con noi a tenerci compagnia e ricordarci il suo carattere affabile e lo spirito sempre positivo che ha guidato il suo lavoro e la sua vita: grazie, Paolo!