Si chiama “L’Italia a nuvolette. Indagine sulla filiera del fumetto in Italia” ed è il primo studio che mette sotto la lente di ingrandimento tutto il mondo fumettistico. Il lavoro è stato realizzato dall'Unità di Ricerca Lynx (Center for the Interdisciplinary Analysis of Images, Contexts, Cultural Heritage) della Scuola IMT Alti Studi Lucca insieme alla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, co-finanziatrice del progetto, e ai partner: Lucca Crea, IIT-CNR di Pisa e MeFu - Mestieri del Fumetto (che abbiamo intervistato l’anno scorso sul nostro Annuario del Fumetto 2022).
I risultati dello studio sono stati presentati durante una conferenza stampa alla Scuola IMT Alti Studi Lucca alla presenza di Maria Luisa Catoni (docente di Storia dell’arte antica e archeologia e fondatrice dell’unità di ricerca Lynx alla Scuola IMT), Yesim Tonga Uriarte (ricercatrice dell’unità di ricerca Lynx), Emanuele Vietina (direttore generale di Lucca Crea), Giovanni Russo (responsabile affari istituzionali di Lucca Crea), Emanuele Rosso (fondatore e membro del consiglio direttivo di MeFu - Mestieri del Fumetto).
I risultati ottenuti dalla ricerca, con 508 risposte al questionario online con i creatori e 54 interviste a diversi attori del sistema (tra cui editori, associazioni di categoria, biblioteche, musei del fumetto, spazi culturali, collettivi di autoproduzione, piattaforme digitali, riviste, festival e content creator) svelano luci e ombre del settore del fumetto da sempre sottovalutato come forma d'arte, ma che merita di essere riconosciuto come un elemento cruciale della nostra cultura contemporanea.
Accanto ai trend degli ultimi mesi (grande crescita del genere manga, decremento delle edicole, nuovi formati digitali, crossmedialità), sono stati identificati anche nodi critici, che richiedono attenzione immediata, in particolare la sostenibilità economica per gli artisti. Solo il 31,29% dei creatori che hanno partecipato all’indagine si sostiene con la sola attività lavorativa nel fumetto, mentre la maggior parte (68,71%) è costretta a svolgere molte diverse attività lavorative anche in ambiti diversi da quello del fumetto. Il 42,2% dei partecipanti guadagna meno di 5 mila euro netti all’anno dal lavoro nel fumetto e comunque il 73,26% non raggiunge un reddito di 15 mila euro netti. Il 69% circa si è trovato a rifiutare proposte di pubblicazione a causa dell’inadeguatezza e insostenibilità dei contratti e compensi proposti.
Ulteriori dettagli a questo link.
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