giovedì 21 ottobre 2021
“Fumo di China” n.311 in edicola e fumetteria
Dopo un editoriale sugli oltre cinquanta fumettisti agli Uffizi e qualche riflessione sul panorama culturale italiano e internazionale della Nona Arte, tornano le usuali news dal mondo (quelle meno viste e più importanti in Italia, Francia, Stati Uniti e Giappone, più le nostre sempre imperdibili segnalazioni di mostre con tavole originali), l’intervista esclusiva della “cover story” con Paco Roca sul “dietro le quinte” del suo nuovo lavoro, un affresco storico tra memoria familiare e collettiva. A questo segue il dossier sulla narrazione a fumetti, dall’importanza della “gabbia” delle vignette nella tavola (da Gianni de Luca a Richard McGuire, passando per Shintarō Kago) al “Michelangelo nato a Brooklyn” (Frank Frazetta, il cui impatto nella cultura pop visiva legata ai fumetti è quasi leggendario) e la “via della linea” nei manga avvolgenti di Jirō Taniguchi (in un profilo inusuale della sua opera tra Oriente e Occidente).
Quindi il racconto di come Simone Cristicchi incontrò nientemeno che Benito Jacovitti e quasi iniziò una sua “altra” carriera nei fumetti, un inedito racconto a fumetti firmato Giuseppe Pollicelli & Francesco Schietroma “I sogni muoiono all’alba” con eterea apparizione del debuttante tra le nuvolette Indro Montanelli a vent’anni dalla scomparsa, un affettuoso ricordo dell’arte multiforme dello sceneggiatore Carlo Chendi (un vulcano della narrazione a fumetti, spentosi lo scorso 12 settembre 2021), il racconto della “scissione di Livorno” in diretta dal 1921 da cui nacque il PCI, in un volume a fumetti rigorosissimo e brillante insieme.
A seguire nelle ormai consuete interviste di FdC a personalità dello spettacolo incontriamo l’attore e regista Michele Coppini che ci racconta delle sue passioni: fumetti, cartoni, action figure! Dulcis in fundo, uno spigliato colloquio con il grandissimo Luca Salvagno, che ci spiega il suo anno particolarmente intenso fino al suo “nuovo” esordio su FdC con il suo definitivo Pinocchio Maltese!
E per chiudere come sempre in bellezza, le nostre 6 pagine di recensioni per orientarsi nel mare magnum del fumetto proposto nelle edicole, fumetterie e librerie italiane, insieme alle rubriche “Il Podio” (i top 3 del mese), “Pollice Verso” (un exploit in negativo), “Il Suggerimento” (per non perdere uscite sfiziose) del multitasking Fabio Licari, oltre a “Niente Da Dire” (la rubrica curata dall’omonimo portale di divulgazione culturale lanciato da Daniele Daccò detto il Rinoceronte con le sodali Furibionda e Onigiri Calibro 38), approfondimenti (stavolta sul “bloc-notes ricercato” La filosofia del Coccodè), la rubrica “Tempo reale” di Andrea Voglino (sui fumetti di realtà: oggi tocca a Quasi una storia d’eroi di Ettore Gula) e l’incredibile novità delle strisce di Rebuòboli scritte e disegnate da Luca Salvagno con l’esordio della versione definitiva del suo straordinario Pinocchio Maltese!
Tutto questo e altro ancora su FdC n.311 (distribuito in edicola e fumetteria da Me.Pe. e come sempre acquistabile via PayPal o con bonifico direttamente dal nostro sito), a soli 4 euro nel tradizionale formato 24 x 33,5 cm (immutato e caratteristico fin dal nostro sbarco in edicola, oltre trent’anni fa) in 32 pagine tutte a colori: buona lettura!
mercoledì 6 ottobre 2021
Lucca Comics & Games ancora casa della Self Area?
Dopo nomi di grossi editori come Bonelli e Panini (come purtroppo noi di FdC), anche un gruppo di 29 etichette indipendenti ha deciso di non partecipare a Lucca Comics & Games 2021, ufficializzandolo con il comunicato che riportiamo di seguito.
Organizzare un festival internazionale richiede progettualità e mesi di lavoro, farlo in un momento in cui il mondo sta affrontando una pandemia è certamente un’impresa complessa e ambiziosa. L’eventualità che grandi sforzi organizzativi possano portare a un nulla di fatto, com’è già successo nel 2020, è una spada di Damocle che pende sulla testa di chiunque tenti di progettare cultura in questi anni.
Consapevoli di tutto questo ma, allo stesso tempo, profondamente delusi dalla proposta ricevuta da Lucca Crea dopo un’interminabile attesa, i collettivi di autoproduzione si sono organizzati e hanno deciso di non aderire alla proposta di quest’anno. Siamo convinti che a questo punto sia necessario capire se la Self Area rientri ancora nel progetto culturale di Lucca Comics & Games.
In attesa di aprire un dialogo costruttivo per gli anni a venire, hanno deciso di non partecipare alla Self Area le etichette Amianto Comics, Attaccapanni Press, BandaBendata, BlackBoard Autoproduzioni, Cabin Boy Studio, Collettivo Canederli, Collettivo Interiors, Collettivo Nowhere, Cthulhu Chronicles, Cyrano Comics, Diamond Dogs, Donuts Comics, Ehm Autoproduzioni, Formula Magica, Gli Ultracani, Incubo alla Balena, Inuit Editions, La Tana Autoproduzioni, Lök Zine, Macondo, MalEdizioni, Mammaiuto, PollinArt-Kepler, Potpourri Comics, Purpurea Noxa, Slowcomix, Storie Brute, Tenaga Comics, Wanderer Autoproduzioni.
Si uniscono alle nostre intenzioni anche i fumettisti Federica D’Angella, Flavia Biondi, Giulia Adragna, Ivan Lodi, Jessica Marino, Lorenza De Luca, Marta Zaccarini.
Il percorso che ci ha portato a questa sofferta decisione è stato lungo e faticoso. Il 23 luglio, quando le iscrizioni a Lucca 2021 sono state aperte agli editori, la Self Area non compariva fra le possibili opzioni per un espositore. Alle realtà che hanno chiesto informazioni a riguardo è stato comunicato che sarebbero stati aggiornati a inizio settembre, cioè quando l’iscrizione per l’area editori si sarebbe chiusa. A inizio settembre nessuna novità, bisogna aspettare ancora.
All’annuncio della conferenza stampa del 21 settembre ancora non si conoscevano costi, dimensione e posizione della Self Area. Poche ore prima della conferenza ci è stato comunicato via e-mail «Quest’anno come saprai stiamo lavorando per un Festival rivisto nelle forma ma non nella sostanza, che possa permettere di rappresentare le varie anime dei nostri settori di riferimento come il fumetto indipendente. Abbiamo finalizzato nei giorni scorsi il quadro complessivo degli spazi, di cui daremo notizia nella conferenza stampa di oggi. Finalizzati questi aspetti, torneremo da voi nelle prossime ore con una proposta precisa e coerente con il resto dell’offerta festivaliera, sperando che trovi il vostro interesse».
Durante la conferenza stampa, la Self Area è stata citata soltanto in seguito a una domanda diretta del giornalista Ettore Gabrielli della rivista online Lo Spazio Bianco durante il question time; se non fosse stato per questo intervento, non sarebbe stata nemmeno nominata. Non essere citati nella conferenza stampa di un festival grande e complesso come Lucca Comics & Games significa essere marginali rispetto alla programmazione e di conseguenza invisibili ai giornalisti e ai visitatori.
Dopo un’ulteriore lunga attesa, nonostante quanto dichiarato nella mail del 21 settembre, a meno di un mese dall’inizio del festival (in data 1 ottobre) ci è stato comunicato che la Self Area avrebbe potuto trovare posto in «un padiglione retrostante il Palazzetto dello Sport, uno dei punti principali della fiera di quest’anno e casa originale del fumetto a Lucca Comics».
Fuori quindi dalle mura cittadine, lontana dal cuore pulsante del festival, dalla stazione dei treni, ma soprattutto lontana dall’editoria del fumetto, ovvero ciò che siamo anche noi a livello fattuale. La diversa collocazione delle aree Self ed editori non solo spezza il pubblico dei lettori di fumetti, ma rende complicati gli spostamenti per i molti autori della Self Area che collaborano anche con editori all’interno delle mura.
In un’ottica di collaborazione costruttiva, nel corso di questi mesi sono state fatte da alcuni di noi diverse proposte: una mostra collettiva di quattro realtà storiche dell’autoproduzione, la costituzione di un’area collettiva all’interno dei padiglioni tradizionali, l’organizzazione totalmente a carico nostro di un campfire delle autoproduzioni, con una scaletta di presentazioni ed eventi sia in presenza che online. Nessuna di queste proposte ha ricevuto riscontro da parte degli organizzatori. Piuttosto, abbiamo riscontrato un atteggiamento evasivo, dovuto anche alla mancanza di un vero referente che si confronti con Self Area in tempi accettabili o che rendano possibile organizzarsi.
A ciò si aggiunga che il prezzo è rimasto invariato rispetto al 2019, nonostante siano stati messi in vendita un quinto dei biglietti normalmente emessi nelle ultime edizioni. Avremo quindi gli stessi costi a fronte di un quinto dei visitatori e un posto defilato.
L’assenza di comunicazione in conferenza stampa, la posizione fortemente periferica della Self Area, la poca attenzione rivolta nella comunicazione ai collettivi e i tempi strettissimi per organizzarsi (trovare alloggio, preparare i materiali per gli stand, organizzare gli spostamenti) ci hanno portato quindi a chiederci se la Self Area fosse ancora d’interesse per Lucca Comics & Games. Per tutti questi motivi pensiamo che una delle scelte migliori quest’anno sia non partecipare a Lucca Comics.
Per le piccole realtà indipendenti Lucca è un momento centrale nel corso dell’anno: si incontrano lettori affezionati e se ne conoscono di nuovi, economicamente rappresenta un’entrata che permette di sviluppare nuove idee e nuovi progetti. Rinunciare a Lucca significa una possibilità in meno per incontrarci e confrontarci, ma anche una mancata entrata economica. Non è quindi una decisione presa a cuor leggero.
Pensiamo che la Self Area dovrebbe rappresentare uno spazio di sperimentazione ed esplorazione del fumetto, inoltre è il luogo dove molti autori che adesso pubblicano per editori di rilievo sono cresciuti e hanno incontrato i loro primi lettori. L’autoproduzione non può e non deve essere una medaglia di latta da appuntarsi sulla giacca, non può e non deve essere decorativa, l’autoproduzione richiede dignità e attenzione. Da anni chiediamo una Self Area capace di accogliere la creatività e la competenza delle realtà che la popolano, con mostre dedicate, segnalata adeguatamente nella comunicazione e con una casa stabile e dignitosa. Una Self che possa essere luogo di scambio e crescita per tutti.
Ci auguriamo si possa immaginare per il futuro un percorso condiviso con l’organizzazione di Lucca Comics & Games, come auspicato lo scorso anno durante il Talk “Chi fa da sé - Lucca ChanGes 2020” (visibile qui in basso), per progettare una Self Area che sia vera espressione del fumetto indipendente italiano emergente.
Un primo passo è stato fatto proprio lo scorso anno, grazie alla nascita del negozio online della Self Area. È stato un passo importante ma non può essere l’unico. Continueremo a proporre nuove idee alla ricerca di un dialogo proficuo, con l’intento di rendere questa nostra assenza un tempo di riflessione utile per far germogliare la Self Area del futuro.