Hello World di Tomohiko Itō rientra nella folta schiera di film animati giapponesi che, arrivando da noi direttamente in Home Video o in limitata distribuzione di pochi giorni in sala, perdono un po’ della loro magia. Tutto l’aspetto promozionale che trascina l’uscita di una pellicola in Giappone è infatti un mondo a parte fatto di eventi, panel con gli attori e lo staff, sontuosa campagna pubblicitaria (quando butta bene) e media mix accuratamente studiati a tavolino che si tramutano in manga e light novel. A questo va aggiunta l’ampia copertura mediatica che non si riduce – come invece qui da noi – al banale copia-incolla dei comunicati stampa. A partire dal mese di settembre, le principali riviste di settore, e una moltitudine di magazine online, avevano coperto l’uscita del film con interviste ai doppiatori e al regista, a sua volta coinvolto in un dialogo-confronto con il collega e “rivale” di quella stagione stagione cinematografica Tatsuyuki Nagai, regista di Her Blue Sky.
Il progetto di Hello World è stato avviato nel 2016, l’anno dell’exploit clamoroso di Makoto Shinkai al botteghino con Your Name., e tale successo ha in qualche misura influenzato l’andamento della storia di Naomi e Ruri. Il possente tema adolescenziale e l’immancabile traino romantico sono diventati oggetto di riflessioni per Tomohiko Itō e il suo staff, soprattutto quando ci si è trovati a bilanciare l’apporto fantascientifico: non solo assecondando le indicazioni dello script ma anche tutto ciò che visivamente gli andava costruito attorno. Avere Itō alla regia si è rivelata una scelta azzeccata. Nell’industria degli anime l’uomo è considerato uno dei talenti pronti a traghettare la nuova generazione di registi di animazione al cinema: lo abbiamo conosciuto assistente alla regia in La ragazza che saltava nel tempo e Summer Wars e ne abbiamo seguito l’ascesa mentre portava al trionfo il film Sword Art Online The Movie: Ordinal Scale (2017) grazie ai due miliardi e mezzo di yen guadagnati al box office.
Attori e doppiatori si sono presentati alle audizioni interagendo con i personaggi pur con esigua dote di informazioni a loro disposizione. Alcuni, vedi i protagonisti Takumi Kitamura (Naomi) e Minami Hamabe (Ruri), avevano già lavorato insieme nel film Voglio mangiare il tuo pancreas. La sceneggiatura è stata affidata a Mado Nozaki, scrittore noto ai fan di manga e anime che qui è stato particolarmente curioso circa le dinamiche e i contrasti tra i personaggi, ma attento pure anche allo sfondo del film: la città di Kyoto nel film riproduce infatti siti storici e luoghi celebri come il santuario Fushimi Inari Taisha o il ponte Asagiri, meta cool di pellegrinaggio dei fan, o ancora il Kamogawa Delta, un lembo triangolare di terra dove il fiume Kamogawa collega il fiume Takano al fiume Kamo, e dove Hello World prende ufficialmente il via con la sua storia fantascientifica non appena il drone piomba sulla testa di Naomi. Dietro le quinte, Graphinica, società specializzata in 3DCG, si è occupata della parte più affascinante della pellicola mescolando animazione tradizionale al digitale.
Due le edizioni proposte in Blu-ray da Anime Factory: la Limited Edition che abbiamo visionato, e l’immancabile Ultralimited Edition con gadget (set di cartoline) e un booklet di cento pagine ricco di bozzetti, illustrazioni e approfondimenti sul film.
— Mario A. Rumor