Osvaldo Cavandoli ci ha lasciato ormai da 10 anni. “Il
Cava”, come amava firmarsi e come lo chiamavano i suoi amici (quasi in
prevalenza artisti come lui), è ancora molto amato: anche questo reportage lo dimostra.
Mosse i primi passi lavorando a uno dei due primissimi
cartoni animati italiani:
I fratelli Dinamite, presso lo
Studio Pagot. Erano
gli anni Quaranta e già il giovane Osvaldo, classe 1920, aveva intuito “cosa
fare da grande”. Il passo verso l’animazione pubblicitaria fu inevitabile. A
breve passò dai pupazzi animati dei primi spot al personaggio che lo rese
famoso, non solo in Italia:
La Linea (nata nel 1969). Furono i gloriosi tempi di
Carosello (1957-77), in cui il prodotto pubblicizzato diventò un pretesto
per portare sul piccolo schermo giovani e meno giovani artisti talentuosi. Il successo della Linea fu tale che una produzione
italo-franco-tedesca ne commissionò una serie tv
pluripremiata e solo da poco
disponibile in dvd.
Se dalla scomparsa del Cava sono passati 10 anni, dal
mitico Carosello ne sono passati addirittura 60. Per celebrare questi due
anniversari, la sua Milano, quella che portava nel cuore, ha deciso di
dedicargli la prima edizione del
Festival Itala, in collaborazione con lo
Studiocine Cavandoli e l’agenzia
Quipos di
Marcelo Raboni: “Per una rinascita
delle arti”. Il calendario è molto fitto. Si è partiti dall’inaugurazione della
statua della Linea, realizzata dall’artista cileno Patricio Parada e
dall’artigiano Simone Pignata in via dei Mercanti, struttura che rimarrà
esposta al pubblico fino al prossimo 30 novembre. Ma ci saranno anche delle
visite guidate allo Studiocine Cavandoli dal 15 settembre al 15 dicembre, poi
spettacoli, musica, presentazione di libri.
All’affollata conferenza stampa di presentazione lo
scorso giovedì 14 settembre nella prestigiosa sede comunale di Palazzo Marino, presieduta dalla
Bottega Partigiana con
La Fabbrica dell’Animazione, hanno
partecipato – oltre ai giornalisti, fra cui lo scrivente Marcello Moriondo – il
figlio di Osvaldo, Sergio Cavandoli con il gruppo che porta avanti tuttora lo Studiocine.
Presenti anche la Quipos, storica agenzia del Cava e diversi amici
dell’artista.
Franco Godi, il musicista che ha accompagnato con le sue
composizioni tutte le avventure della Linea, ha voluto ricordare gli ultimi
anni di Osvaldo, di quando il Cava lo chiamava dalla strada con un fischio e
lui si affacciava per scambiare con lui il saluto giornaliero.
Nedo Zanotti, che dell’animazione ha fatto una
professione, ha raccontato i primi passi della Linea, che hanno coinciso con la
nascita dell’amicizia tra lui e l’Osvaldo.
Bruno Bozzetto, regista e animatore mitico nonché grande amico di Osvaldo,
si è soffermato sull’anomalia del fenomeno, cioè del fatto che un’opera
artistica come quella della Linea, fosse stata accostata nel riconoscimento
quasi esclusivamente tramite il prodotto pubblicizzato più che verso il suo
creatore.
Qui sotto, la statua della Linea inaugurata alle ore 18
in via dei Mercanti di fronte a Piazza Duomo a Milano...
dove rimarrà fino al 30 novembre. Ciao, Cava!